Fermate il calcio!

di Redazione

violeza dei tifosiEnnesimo episodio di violenza che mette a tacere ogni pregiudizio nei confronti di uno sport, quello del calcio, che ha travalicato ogni forma di passione trasformandola in inaudita violenza.

Non spetta a noi stabilire le responsabilità, saranno gli inquirenti ad appurare come sono andati i fatti che hanno portato alla morte del giovane tifoso laziale Gabriele Sandri, ma noi abbiamo il dovere di dire basta, fermate questo sport meraviglioso per il bene di chi ama il calcio. Il calcio è come l’amore, a volte ha bisogno di una pausa di riflessione, diamo allora una pausa a tutti coloro che sono innamorati di questo splendido spettacolo sportivo, lasciandoli meditare per un attimo, facendoli ritornare alla ragione. Non possiamo continuare ad assistere a violenze inaudite che non hanno nessun senso, trasportando la passione che ognuno di noi ha nei confronti della propria squadra verso scenari diversi, oltretutto compromettendo la sicurezza di chi va allo stadio. Il calcio è stupendo, deve continuare ad essere lo spettacolo di sempre, quello che ha cresciuto intere generazioni lasciandole gioire e piangere perché affezionati ai colori della squadra del cuore. Basta con la violenza, basta con i cori razzisti, basta mescolare la passione per il calcio con la violenza, basta,basta… si è tifosi quando si ama la propria squadra e si rispetta l’avversario.

Non si può essere tifosi quando si va per strada a prendere a bastonate la gente, distruggere auto della polizia, incendiare cassonetti, questa non è tifoseria, questo è l’opposto del tifoso. Bisogna fermare questo sport, dare una calmata a tutti coloro che stanno trasformando in un campo da guerra gli stadi, dettare leggi serie che riportino il calcio agli splendori di un tempo, quando si correva allo stadio per incitare la squadra senza creare danni. Qualsiasi era il risultato ti rimaneva il ricordo di aver trascorso una domenica di passione.

Cari politici se ci siete ancora, fate in modo che il calcio ritorni solo di domenica, come giorno di festa, com’era un tempo, perché quello era lo spirito del calcio, la domenica. Lasciate da parte gli interessi delle lobby televisive e delle società di calcio, riportate questo sport al suo ruolo naturale. Altrimenti ognuno di noi ha perso la partita più bella della sua vita, per non aver saputo difendere e salvare lo sport più appassionante che, ci prende da piccoli e ci accompagna fino alla morte naturale. Senza togliere la vita con atti di violenza, per colpa di pochi ipocriti che non possono chiamarsi tifosi ma soltanto delinquenti comuni che non amano il calcio, perché provocano l’insicurezza di chi ama veramente i colori di una squadra recandosi allo stadio per divertirsi e no per morire.

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