Il Pd di San Nicola critica Pansa. Roano: “Meglio tardi che mai”

di Redazione

Antonio RoanoCASERTA. “Meglio tardi che mai”. Così Antonio Roano, del comitato emergenza rifiuti di Caserta, commenta la posizione assunta dal Partito Democratico del comune di San Nicola la Strada in merito alla discarica Lo Uttaro, chiusa dal sindaco di Caserta e riaperta dal commissario Alessandro Pansa.

Nella nota del Pd sannicolese si legge: “Non esitiamo a definire la decisione di Pansa irrispettosa nei confronti delle esigenze di cittadini di un territorio che ha già enormemente dato. Ma soprattutto emerge, ancora una volta, la più totale mancanza di strategia per la soluzione della grave emergenza rifiuti”.

A tal proposito Roano afferma: “Io ho sempre aspramente criticato l’apertura della discarica illegale e pericolosa che calpestava leggi regionali e nazionali e mi sono battuto fino ad oggi per evitare altri avvelenamenti a un territorio, la conurbazione casertana in cui viviamo, che, come ha riconosciuto l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, ha tra i più alti tassi tumorali della Campania e d’Italia. La sezione del Pd di San Nicola, fino ad oggi, era stata sorda a qualunque invito al dialogo e aveva sostenuto a spada tratta il protocollo che istituiva la discarica, firmato un anno fa dal sindaco di Caserta, dal Presidente della Provincia e dal Commissario di Governo. Documento che tra l’altro prometteva le bonifiche e definitive chiusure del sito di stoccaggio di fronte alla nuova discarica, entro sei mesi dall’ avvio della discarica stessa, e del sito di trasferenza ubicato lì accanto, da compiersi entro due mesi. Inoltre prescriveva che la stessa Provincia approntasse il Piano Provinciale dei Rifiuti, a tutt’oggi non ancora definito. Ma i buoni propositi erano solo bugie. Meglio tardi che mai, dicevamo. E speriamo che questa volta l’intenzione sia seria come richiederebbe la gravità della situazione.

Gli appartenenti al Pd che oggi protestano non possono dire di non conoscere tutti gli errori compiuti per Lo Uttaro, di non aver sentito la puzza che dallo scorso aprile ha appestato San Nicola La Strada, o di essere stati all’oscuro degli innumerevoli esposti che i cittadini hanno inoltrato alla magistratura per denunciare, sia prima dell’apertura che dopo, le numerose irregolarità individuate nella scelta e costruzione dell’impianto. Né possono sostenere di non essere stati informati della gestione assolutamente carente dell’impianto stesso da parte dell’Acsa Ce3, accertata dalle relazioni dei tecnici indicati dal Commissario di Governo, dottori Lembo e Santagata, fin dallo scorso mese di maggio e confermate da documenti processuali. Ricordo a chi legge che Commissario dell’Acsa Ce3 è stato, fino a poco tempo, il presidente della Provincia De Franciscis, a cui fanno riferimento i maggiori esponenti della sezione sannicolese del Pd. Da poco è stata eletta per la ‘corrente’ di De Franciscis, nel consiglio nazionale del partito, l’ex assessore della giunta provinciale Lucia Esposito, già candidata a sindaco nelle scorse elezioni a San Nicola. Una rappresentante politica che ha sempre preteso di rassicurare i cittadini sannicolesi sulla ‘sicurezza’ e sulla ‘assoluta correttezza’ nella gestione dell’impianto, con dichiarazioni clamorosamente smentite dalle sentenze del Tribunale di Napoli e dalla relazione del Consulente Tecnico d’Ufficio nominato dallo stesso Tribunale, il professor Salvatore De Rosa, docente universitario in materia ambientale all’Università della Calabria.

Non hanno fatto meglio i partiti della maggioranza consiliare, tra i quali c’è Forza Italia, con il capogruppo Delli Paoli. Ricordo che Delli Paoli, nel tentativo di rassicurare il Comitato di Cittadini che da un anno si sta battendo contro la discarica, nello scorso mese di marzo invitò in Comune il direttore del’impianto, ingegner Antonio Limatola. Gli fornì l’occasione, alla presenza del sindaco e di diversi esponenti del Consiglio e del Comitato stesso, di giurare e spergiurare che avrebbe assicurato a tutti i costi la corretta gestione della discarica. Ora, dopo le irregolarità riscontrate, non una sola parola è stata pronunciata da Delli Paoli, né Limatola ha ritenuto di dimettersi. Spero che ora che il pericolo per la salute degli abitanti è stato definitivamente confermato, anche dall’ordinanza del sindaco di Caserta Petteruti, si possa creare un gruppo unito e combattivo di cittadini ed esponenti delle istituzioni, senza distinzione di colore politico, come è avvenuto a Villa Literno, a Giugliano, ad Acerra e ultimamente a Carinola, per scongiurare una eventualità tragica per molti abitanti.

Per riuscirci – conclude Roano – basterebbe che coloro che ci rappresentano nelle istituzioni stesse vi dedicassero il tempo e l’impegno profuso nelle varie campagne elettorali. Questa volta non si tratta di conquistare un seggio, ma di tutelare la nostra salute, di salvarci la pelle. Lo considerano un obiettivo meno importante di una vittoria elettorale?”.

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