De Franciscis: “Sarò coordinatore di garanzia”

di Redazione

Sandro De Franciscis CASERTA. «Sarò un coordinatore di garanzia». Sandro De Franciscis affida al suo blog personale le prime dichiarazioni dopo la convulsa giornata di sabato che lo ha portato ad assumere il ruolo di coordinatore provinciale del Partito Democratico.

«Dopo l”esito dell”assemblea provinciale, con la scelta dei delegati di volermi alla guida del partito casertano in questa fase di transizione, che dovrà portarci ad una strutturazione sul territorio e alla celebrazione del primo congresso provinciale, si rafforza in me – ha scritto il presidente della Provincia – la consapevolezza di dover lavorare con il contributo di tutti ad un unico obiettivo: far radicare il progetto di un partito nuovo, largo, nato con l”unico scopo di essere autenticamente al servizio delle persone. Non perderò mai di vista questo traguardo». «E come sempre uso fare, quando mi rimetto in discussione – continua – auspico di poter essere giudicato per quanto saprò realizzare. Ringrazio quanti hanno immaginato prima e giudicato poi, dopo l”investitura dei delegati, la mia indicazione come quella di una figura di garanzia. Questo voglio essere. Lo dico – ha rimarcato De Franciscis – anche in riferimento a quelle componenti del Pd casertano che hanno, e sottolineo legittimamente, deciso di schierarsi su posizioni diverse all”assemblea. Nutro un profondo rispetto per il pensiero di ognuno dei delegati, come di tutti quanti confluiranno nei prossimi mesi in questa grande forza democratica. Il Pd – afferma De Franciscis – non può essere la casa del pensiero omologato, non lo sarà certamente il Pd casertano, che proprio dalla pluralità di accenti e sfumature, deve invece trarre la vera ragione d”essere. A tutti dico che ci aspetta un cammino coinvolgente, dove sarà benvenuto e prezioso, ogni contributo di idee per rafforzare e rilanciare i governi del territorio affinché esprimano ogni potenzialità al servizio delle comunità. Un contributo che andremo a cercare, anche con nuovi metodi di partecipazione diretta. Dobbiamo recuperare agli occhi dell”opinione pubblica le ragioni della nascita del Pd, un partito di confronto e non di scontro, un partito di popolo e non delle tessere, un partito delle idee e non assuefatto alle liturgie». Ma – nonostante sia ripreso il lavoro delle diplomazie – le distanze tra De Franciscis e l’area che fa capo a Iannuzzi restano immutate. Anzi, lo scontro sembra spostarsi sulla data del congresso che dovrebbe svolgersi entro due mesi anche se non è chiara la cornice di regole che lo governerà. Sta di fatto che ora tocca a De Franciscis tentare di ricomporre il quadro. Anzitutto ci sono passaggi formali, come la costituzione del coordinamento nel quale confluiranno gli eletti nelle assemblee costituenti, il sindaco e i capigruppo del Comune e della Provincia di Caserta, dai consiglieri regionali e dai parlamentari aderenti ai gruppi del partito. A questi – con il voto favorevole dei due terzi – potranno aggiungersi altri componenti. De Franciscis dovrà, invece, nominare il presidente del coordinamento e due vice coordinatori. Entro il 23 dicembre si sceglieranno anche i coordinatori cittadini.

da Il Mattino, martedì 27.11.07 (di Lia Peluso)

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