Precipita dal balcone di un cantiere, muore 57enne

di Redazione

 SAN CIPRIANO DI AVERSA (Caserta). Cade dal balcone e spira. Così è morto Alfonso Galeone, 57enne di San Cipriano. Era stuccatore ma, probabilmente, ieri mattina non doveva lavorare.

Libero, dunque, ha pensato bene di far visita a suo fratello S. di 47 anni, che stava intonacando l’appartamento dello zio, C. T. 38enne. La casa del congiunto era proprio di fronte casa sua, nel primo vicolo di via Francesco Serao a San Cipriano di Aversa. Abituato, per il suo lavoro, ad “arrampicarsi” sulle impalcature, Alfonso Galeone ha raggiunto il fratello. Qualche cosa è andata male. Un piede in fallo, probabilmente, ha provocato la caduta dal balcone. Un balzo dal primo piano (dall’altezza di circa quattro metri) ed è finito con la testa sull’asfalto. Inutili tutti i soccorsi. L’uomo è morto pochi secondi dopo la caduta. Il suo corpo è stato trasportato, con l’auto delle onoranze funebri di Lorenzo Diana, all’obitorio del Civile di Caserta, dove sarà effettuato l’esame autoptico. La notizia della sua morte è giunta in tempo reale ai familiari: Galeone era sposato ed aveva figli. Il primo ad accorgersi della caduta, però, proprio il fratello che gli era di fianco. Lui, S., non è riuscito ad evitare la caduta. Impegnato com’era nei lavori, infatti, non si è accorto che parte dell’impalcatura era ceduta proprio sotto i piedi di Alfonso. E’ stato S. a chiamare il 118. L’autoambulanza è arrivata sul posto in tempi record, ma i medici non hanno potuto far altro che constatare la morte del 57enne. Intanto sono arrivati anche i carabinieri di Casal di Principe. Gli uomini dell’Arma hanno avviato i controlli necessari ed è stata aperta un’indagine, come prassi in queste occasioni. I militari hanno denunciato il fratello di Alfonso per concorso in abuso edilizio e lo zio per lo stesso reato e per inosservanza delle norme di sicurezza sul lavoro. Quella ristrutturazione infatti non era stata autorizzata dal Comune e, pare, che le strutture di protezione non fossero a norma. Sulla questione comunque stanno indagando ancora i carabinieri di Casal di Principe, guidati dal capitano Pannone. Alfonso, secondo quanto riferito dai testimoni interrogati, non stava lavorando. La sua perciò non può essere considerata una morte bianca. Eppure è caduto da una impalcatura mentre si stavano effettuando dei lavori.

La piaga degli incidenti sul lavoro in Italia ha causato, secondo uno studio dell’Eurispes, “Infortuni sul lavoro: peggio di una guerra”, più morti della seconda Guerra del Golfo. Lo studio, presentato alla Camera dei deputati, ha calcolato come dall’aprile 2003 all’aprile 2007 i militari della coalizione che hanno perso la vita sono stati 3.520, mentre, dal 2003 al 2006, nel nostro Paese i morti sul lavoro sono stati ben 5.252. Un incidente ogni 15 lavoratori, un morto ogni 8.100 addetti: queste le cifre del fenomeno secondo l’Eurispes. L’edilizia si conferma come settore ad alto rischio, visto che poco meno del 70% dei lavoratori (circa 850) perdono la vita per cadute dall’alto di impalcature. Fra le cause seguono il ribaltamento del trattore in agricoltura e gli incidenti stradali nel trasporto merci per le eccessive ore trascorse alla guida. Tra le cause degli incidenti, sempre secondo quanto riportato dallo studio dell’Eurispes, si annoverano la scarsa padronanza della macchina, l’assuefazione ai rischi (abitudine e ripetitività dei gesti), la banalizzazione dei comportamenti di fronte al pericolo, la sottostima dei rischi, la diminuzione dell’attenzione nel lavoro di sorveglianza, il mancato rispetto delle procedure, l’aumento dello stress, la precarietà del lavoro legata a una formazione insufficiente e la manutenzione eseguita poco o male.

dal Corriere di Caserta, venerdì 09.11.07 (di Luisa Conte)

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