Emergenza rifiuti, Gatto insiste sulla raccolta differenziata

di Redazione

Francesco GattoAVERSA. Con la mancata riapertura de Lo Uttaro e l’individuazione di un nuovo sito di stoccaggio (Carinola) ci si appresta a vivere una nuova tappa della ormai tragica emergenza rifiuti che devasta tutto il territorio della provincia di Caserta, tra le proteste delle comunità residenti, la distruzione di fatto di vaste aree (molte delle quali a forte vocazione agricola) e senza intravedere per di più una via di uscita percorribile.

Sulla situazione aversana interviene il gruppo de I Democratici per Letta del Partito Democratico attraverso il consigliere comunale Francesco Gatto: “L’estrema difficoltà della situazione non deve essere un alibi all’immobilismo – afferma Gatto -, ma l’amministrazione deve essere attiva in maniera costante sull’argomento mettendo in campo tutte le azioni possibili e soprattutto approntando delle strategie valide sia nel breve che nel lungo periodo. In tale contesto ancora non si capisce perché non si punti in maniera forte a migliorare ed estendere la raccolta differenziata, che permetterebbe di ridurre decisamente la quantità di rifiuti da smaltire, consentendo da una parte di alleggerire il carico destinato alle discariche (e che viene lasciato per le strade durante le emergenze) dall’altra di reimmettere il rifiuto, nella sua componente riutilizzabile, nel circolo delle filiere di produzione come nuova materia prima. In tal senso, una proposta molto positiva e dettagliata è stata avanzata dal WWF che mira ad incentivare il meccanismo del “porta a porta” eliminando i cassonetti stradali ed utilizzando dei contenitori molto più piccoli e tarati per le esigenze di ogni singolo condominio o palazzo. Ciò faciliterebbe senz’altro la separazione e permetterebbe anche di monitorare, mediante un sistema di tracciatura degli stessi contenitori, lo stato della raccolta al fine di poter calcolare in maniera equa dei “premi”, cioè degli sgravi sull’importo dell’imposta sui rifiuti, con indubbi benefici anche economici per la popolazione. I rifiuti differenziati, inoltre, non necessitano di un processo di smaltimento dal momento che, se ben separati, possono essere riutilizzati dalle industrie di trasformazione che non sarebbero costrette, come accade oggi, a dover importare le materie prime dal nord Italia e dall’estero. Un dato è emblematico a tal proposito: si stima, infatti, che in Campania delle 200mila tonnellate di plastiche consumate ogni anno solo il 6% arriva al riciclo, tutto il resto finisce in discarica. L’amministrazione ha quindi il dovere di prendere in considerazione le proposte che in tal senso vengono avanzate aprendo al dialogo sulle possibilità e le modalità di attuazione, dal momento che fino ad oggi nulla è stato fatto per arginare il problema. E’ importante cominciare ad intraprendere delle strade nuove, soprattutto quando la loro validità è chiaramente dimostrata (come nel caso della differenziata), e dare un segnale di speranza alla città”.

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