Brancaccio alla “Acquedotti”, Sorvillo infuriato

di Redazione

Giovanni SorvilloORTA DI ATELLA. E’ scontro all’interno della maggioranza e dell’Udeur, il maggior partito della coalizione di governo guidata dal sindaco Salvatore Del Prete. Il consigliere Giovanni Sorvillo, dirigente provinciale del Campanile, si sente messo all’angolo dalla sezione cittadina del partito, che in questi giorni ha visto l’elezione del segretario Dario Massimo Santillo e del nuovo direttivo.

“Sono stato accettato malvolentieri nel partito, mi sono sentito a disagio”, sono state le parole di Sorvillo, che hanno trovato la replica del segretario Santillo, il quale ha richiamato il consigliere a ricoprire il suo ruolo nelle sedi istituzionali. Alla base della polemica, tuttavia, c’è qualcosa di più dei “disagi” all’interno dell’Udeur. Sorvillo, infatti, è stato sostituito dal consigliere regionale Angelo Brancaccio alla presidenza della “Acquedotti Spa”. A tal proposito, Sorvillo commenta: “Nelle riunioni di maggioranza, di cui, fino a prova contraria faccio ancora parte, non si è mai deciso di cambiare il consiglio di amministrazione della società idrica. Una riunione che non terminò nemmeno i suoi lavori per via di diversi episodi litigiosi che al suo interno di verificarono. La sostituzione dei componenti del CdA della Acquedotti non venne decisa nemmeno nella riunione interna all’Udeur di venerdì scorso e tantomeno io la sollevai, perché non era tra gli argomenti da trattare. Ricordo che l’ordine del giorno della convocazione comprendeva le scelte politiche e amministrative del partito, organi dirigenti del partito da adeguare alla nuova situazione e ai nuovi iscritti all’Udeur, varie ed eventuali. Dopo i primi due punti l’assemblea terminò i lavori perché tutti lasciarono al sede. E’ ormai chiaro che sono una persona sgradita al partito e alla maggioranza. Non dimentichiamo che, oltre ad essere il secondo eletto di maggioranza nelle consultazioni elettorali del 2006, sono anche un dirigente provinciale del partito. Ma questa circostanze non viene mai menzionata nelle riunioni di partito, come se io non esistessi. Non vorrei che Orta di Atella possa ricordare la Birmania, in cui dissentire contro la giunta militare sia praticamente vietato”.

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