Se l’avesse fatto Berlusconi…

di Redazione

Silvio BerlusconiLa puntata di Ballarò di martedì sera ha dato un ulteriore colpo al governo Prodi. Tutti sembravano convinti che questo governo prima se ne va a casa meglio è.

Tutto quello che oggi sta facendo Prodi sarebbe stato vietato con la forza al governo Berlusconi. Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera è già la seconda volta che critica apertamente il l’esecutivo in carica. Ammettendo anche lui che la politica sulla giustizia che sta portando avanti questo governo se l’avesse fatta il precedente esecutivo sarebbe stato linciato da tutto il centrosinistra nessuno escluso. Dello stesso avviso la presidente dei Circoli della Libertà Michela Brambilla: “Se lo avesse fatto il governo di centrodestra, tutti avrebbero puntato il dito contro Berlusconi”. Se il ministro della Giustizia del governo Berlusconi avesse trasferito un magistrato con le stesse modalità di come è avvenuto per De Magistris, le piazze, con le bandiere rosse, si sarebbero riempite per contestare il nemico Berlusconi. Tutti concordi che la politica è malata e va curata con un sistema elettorale nuovo. Quale? E’ ancora da scoprire, resta il fatto che questo esecutivo non riesce a prendere decisioni determinanti per il futuro del Paese. Ciò comporta un rallentamento dell’economia e la paralisi del potere d’acquisto. Giusta l’osservazione della Brambilla: “Non si può dire che è con quei miseri cinquanta centesimi al giorno, dati dal governo, che si dà ossigeno alle famiglie”. Una presa in giro in piena regola, alle famiglie occorre molto di più per dargli un potere d’acquisto perso con il tempo. L’Italia, nei vari sondaggi, si configura sempre ultima su tutto. Le coalizioni vengono formate soltanto per vincere ma non si pensa realmente se quella coalizione sia in grado, nel futuro, di governare il Paese. Questo rimane il punto negativo del bipolarismo, creare delle coalizioni che abbiano la forza di vincere, quello che succede dopo interessa a ben pochi. Su questo punto sono tutti concordi, va rivisto il sistema elettorale, per evitare coalizioni che poi non sono in grado di mettere su una politica seria per il Paese, soprattutto governi capaci di prendere decisioni forti e fondamentali per la crescita e lo sviluppo della nazione. Un altro dato emerso: gli stipendi degli italiani sono i più bassi d’Europa, i Paesi membri, come la Germania, la Francia, la Spagna, hanno salari di gran lunga superiori a quelli italiani, il potere d’acquisto delle famiglie è molto più consistente. Lo stesso vale per le infrastrutture, questi Paesi riescono a concretizzare infrastrutture che migliorano le condizioni di sviluppo. Mentre in Italia tutti quei progetti di infrastrutture sono fermi. In primis, la Tav. La Francia ha gia realizzato il tunnel, mancano venti chilometri di perforazione tra Lioni e il territorio italiano. Nel versante italiano ancora non si è realizzato nulla, e i francesi se la ridono alle nostre spalle. Nessuno vuole capire che non siamo più italiani ma europei, facciamo parte della grande famiglia dell’Ue e dobbiamo stare al passo con lo sviluppo dell’intero continente.

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