Old Trafford ancora fatale per la Roma, a San Siro Ibra-show

di Redazione

Rooney esulta per il golL’erbetta e la forza dell’Old Trafford sono ancora fatali per la Roma, che il Manchester Unted batte per la seconda volta in due anni. Ma stavolta i giallorossi giocano una buona partita e possono tornare in Italia con la consapevolezza di aver disputano un incontro alla pari.

Ibra durante la garaLa squadra di Luciano Spalletti forse avrebbe meritato il pareggio. Una Roma prudente tiene a bada il formidabile attacco degli inglesi, i Red Devils hanno una sola buona occasione: Nani s’invola sulla fascia sinistra, Rooney colpisce di prima ma il pallone finisce di poco alto. Il ricordo dell’anno scorso costringe i romanisti a giocare con la mediana più bassa del solito.

Totti, invece, tenta la conclusione appena ne ha l’opportunità. Il pari a reti bianche è giusto. All’inizio del secondo tempo il capitano giallorosso spreca un bel cross di Giuly: controllo imperfetto e pallonetto alto. Il Manchester risponde subito con Nani. Al quarto d’ora cade una brutta tegola sulla testa di Spalletti: Aquilani, sino a quel momento tra i migliori, si infortuna ed è costretto ad uscire. Gli inglesi crescono in maniera esponenziale e macinano gioco. Prima Rooney ci prova da fuori ma c’è la risposta attenta di Curci. Dopo poco Cristiano Ronaldo insacca di tacco, ma è in netto fuorigioco. Ma alla fine è un colpo di classe firmato da Wayne Rooney a sancire le sorti della partita, il centravanti trova di destro un diagonale formidabile, Curci non può nulla. L’ingresso di Tevez dà poi maggiore dinamicità e gli inglesi potrebbero raddoppiare. La Roma comunque tiene e si permette anche il lusso di sprecare: Perrotta si divora un gol in piena area di rigore su un passaggio al volo di De Rossi. Infine il neo entrato Esposito al ‘42 ha un’occasione d’oro sul destro, ma incrocia troppo il diagonale. La Roma è sfortunata, ma i giallorossi dimostrano di non essere nemmeno in campo europeo una squadretta. Il calcio champagne, proposto in campionato, è un’utopia quando si gioca la Champions. Gli uomini di Spalletti devono dimostrare, ancora di più, spirito di sacrifico e capacità di adattamento per giocarsela alla pari in questi palcoscenici, ma per vincere ci vorrà anche molto più cinismo…

L’Inter, invece, può uscire soddisfatta da questo martedì europeo, il pari tra Cska e Fenerbahce rimette i nerazzurri già a pieno regime. Ora la squadra di Mancini è seconda nel proprio di girone ad un solo punto dalla prima. L’allenatore interista ha solo quindici uomini a disposizione tra infortuni e squalifiche, perciò porta in panchina pure tre Primavera. In campo la compagine milanese si schiera con il 4-4-2 con un centrocampo a rombo, Cambiasso, allora, ritorna al suo ruolo di playmaker e l’argentino offre una prestazione ad alti livelli. Le gradinate di San Siro lasciano intravedere ampi spazi vuoti, gli assenti si perdono lo spettacolo di Zlatan Ibrahimovic. Dopo solo quattordici minuti l’attaccante svedese si sblocca e segna il suo primo gol europeo in nerazzurro. Prima si procura un rigore e poi lo trasforma, questa volta, in modo impeccabile: 1-0. Al ’31 l’asso di Malmo fa una rete incredibile: lancio lungo di Figo, il centravanti colpisce di testa e indirizza il pallone sul palo lontano. Assurdo. Lo stesso giocatore sembra non crederci, è possibile che volesse servire Crespo sul secondo palo, ma una certezza rimane: in questo periodo gli riesce tutto. L’Inter, però, non sa vincere come tutte le altre squadre, deve trovare sempre il modo di complicarsi la vita. Sul 2 a 0 e con la gara in mano Chivu si fa cacciare per doppia ammonizione. Il PSV trova fiducie e con l’uomo in più prova a insidiare i padroni di casa. Cambiasso, allora, è spostato in difesa e il giovane Bolzoni sostituisce Solari. L’Inter quadra di nuovo, i nerazzurri si permettono di sbagliare più volte con Stankovic e poi con Suazo. La partita finisce con offensive sterili degli olandesi, ma soprattutto con l’espulsione a gara finita di Suazo dopo un contrasto con Salcido. L’ambiente nerazzurro anche dopo una vittoria si mostra nervoso. La squadra di Mancini sta trovando la forma ideale e sta recuperando tutti tasselli, ritorna così ad essere la squadra della scorsa stagione ma con un Ibrahimovic in più.

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