Nasce il Pd, addio falce e martello

di Redazione

Walter Veltroni E’ nato il nuovo partito, il Pd si consacra nella giornata di domenica con l’elezione di Walter Veltroni a segretario nazionale. Veltroni rappresenta ben 30 anni di storia del vecchio Partito Comunista italiano. Oggi cambia casacca e guida un partito di democratici. Nessun velo di nostalgia traspare, per un passato che non c’è più. Dal Pci al Pds, per finire ai Ds.

Le varie trasformazioni avute nel corso degli anni della sinistra italiana hanno costruito tanti piccoli partiti che, comunque, non sono e non saranno mai la storia di quel partito. Con la nascita del Pd si può dire veramente addio a quel grande partito che fu di Togliatti e Berliguer, uomini che hanno speso una vita per quell’ideale. E già, gli ideali: dove sono andati a finire? Non ci sono più, sono svaniti, inghiottiti dal vortice del trasformismo politico che lascia gli elettori ogni volta ad iniziare sempre tutto da capo per veder risolti i problemi che li circondano. Cosa direbbero Togliatti e Berlinguer oggi, vedendo i loro uomini a braccetto con i vecchi rivali della Dc? Vedere i loro “pupilli” a festeggiare con una vecchia conoscenza politica come Romano Prodi, baluardo della vecchia Democrazia Cristiana, nel suo stesso partito, ovvero ex partito, che oggi non esiste più. Si girerebbero intorno sentendosi spaesati e rattristati, non vedendo più quella falce e martello, simbolo intramontabile del comunismo. Certo, la troverebbero altrove, in Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, ma non sarebbe la stessa cosa. Il Pci è uno, soltanto uno, quello che va via in questi giorni, e forse non tornerà più. Fa parte della storia della politica italiana, come lo è stato la Dc. Un’unione che fa procreare un nuovo partito ben lontano dai valori della sinistra comunista. Quanta nostalgia c’è in quei “vecchietti” che si sono battuti per quell’ideale politico, quanto rancore circolava nelle sezioni dei comunisti nei confronti della vecchia balena bianca. Vederli sotto il braccio, con ideologie distanti un secolo, non sembra vero. Eppure ci sono riusciti, vedere Prodi e Veltroni insieme, no in una coalizione di governo, bensì in un unico partito, lascia gioire chi ci ha creduto, nello stesso tempo lascia piangere quelli che vorrebbero di nuovo quel Pci, e non l’avranno mai più.

Cari compagni di un tempo lontano, da questo momento siete diventati amici e non più compagni, siete democristiani e non più comunisti, avete un ideale diverso, lontano dalla sinistra, più vicino al capitalismo. Non siete più quei comunisti rappresentati molte volte nei film di Peppone e Don Camillo. Bei tempi, anche il cinema ne ha fatto ricordi che rimarranno nella storia. Per fortuna che ci ha pensato il cinema, poiché fra due generazioni nessuno saprà più che cosa era il Pci. Tutti volevano la vostra estinzione, ebbene ci sono riusciti, i Ds rappresentavano ancora quel piccolo tassello della sinistra del Pci, la fusione con la Margherita fa svanire tutte le speranze. Addio vecchio amico compagno, addio inno “O bella ciao”, addio tutto ciò che ha circondato anni di storia di quel partito. Non piangete per questa perdita, il futuro si chiama Pd, non più Pci. Auguri ai nuovi democristiani italiani, la Dc e sempre Dc, non muore mai, ti sembra di essertene liberato, invece te la ritrovi sotto lo stesso tetto e dovrai condividerne ideali che un tempo per te erano utopia. Comunque siano andate le cose, l’importante che finisca questa tragedia di nuovi partiti, iniziando a fare qualcosa per l’Italia, che ha esaurito tutte le risorse, cominciando un percorso in caduta libera, che la porterà in breve tempo nel precipizio, se qualcuno non si sbriga a fermare quella corsa verso l’incertezza costante. Basta con la costruzione dei partiti, è dal 1994 che ne spuntano giorno dopo giorno come funghi, è ora di mettervi a lavoro seriamente.

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