Eluana Englaro disposto altro processo

di Redazione

Eluana EnglaroLa Corte di Cassazione, con sentenza depositata oggi, ha deciso che ci sarà unnuovo processo per il caso di Eluana Englaro, la ragazza in coma dal 1992 per la quale il padre Beppino, chiede di togliere il sondino che la tiene in vita. Per la Suprema Corteil giudice può, su istanza del tutore, autorizzare l’interruzione dell’alimentazione artificiale soltanto se il coma è irreversibile e che la scelta rispetti il “convincimento etico” di Eluana.

La Suprema Corte ha quindi deciso che il giudice “può, su istanza del tutore, autorizzarne l’interruzione soltanto in presenza di due circostanze concorrenti: la condizione di stato vegetativo del paziente sia apprezzata clinicamente come irreversibile, senza alcuna sia pur minima possibilità, secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti, di recupero della coscienza e delle capacità di percezione. Inoltre deve essere univocamente accertato, sulla base di elementi tratti dal vissuto del paziente, dalla sua personalità e dai convincimenti etici, religiosi, culturali e filosofici che ne orientavano i comportamenti e le decisioni, che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento”. Ove l’uno o l’altro presupposto non sussista, deve essere negata l’autorizzazione, perché allora va data incondizionata prevalenza al diritto alla vita, indipendentemente dalla percezione, che altri possano avere, della qualità della vita stessa”. Ciò nonostante l’eutanasia, sia uno degli argomenti più discussi degli ultimi anni, contraddittoria potrebbe apparire la scelta della Cassazione, in quanto se in Costituzione è stabilito che la vita è un bene indisponibile, questa sentenza potrebbe aprire le porte alla “dolce morte”.

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