Welfare, a Caserta vince il si

di Redazione

lavoratori al votoCASERTA. Che la posta in palio è alta e l’impegno del sindacato di dare una mano al governo a non cadere lo è altrettanto. Lo documenta la grande attenzione dimostrata dai tre segretari provinciali di Cigl, Cisl ed Uil per il referendum tra i lavoratori sul welfare.

Sulla validità del voto e sulla sua genuinità le critiche arrivano però dalla sinistra estrema. Ad urne chiuse in Provincia di Caserta si pensa abbiano votato 72 mila lavoratori, quasi il 75% degli aventi diritto al voto. Un dato però che deve avere una ulteriore conferma. A seguire lo spoglio erano personalmente Michele Colamonici, Carmine Crisci e Antonio Farinari che si sono riuniti nella sede della Cgil in via Verdi. I risultati sono pervenuti tramite fax o posta elettronica alle tre sedi dei sindacati provinciali che hanno provveduto al conteggio dei voti finali. Non sono mancate sorprese in alcuni ambienti come alla Fiat dove negli stabilimenti delle meccanica i ‘no’ sarebbero stati 821, i sì 162 e 9 tra i voti bianchi e nulli. Il no prevale anche all’Iveco e all’Alenia, Aerospazio di Caselle: i no sono stati infatti 651, 351 sì, 13 schede bianche o nulle. Mentre a Gioia Tauro vince di misura, per soli quattro voti, il ‘sì’. All’Istituto tecnico commerciale Mazzocchi di Santa Maria Capua Vetere su 39 aventi diritto al voto, 36 hanno votato: i Si sono stati solo 12 e 24 i No.

Sindacalisti casertaniIn provincia complessivamente ha visto il Si prevalere con un percentuale molto alta che non si è riuscita a quantizzare ancora complessivamente. La maggiore adesione è arrivato dai pensionati con il 92% di Si, seguita dagli edili con 89% e dal settore chimico con il 90%. Alla Incard di Marcianise per il Si si sono espressi 82 lavoratori pari al 54% per il No 66 pari al 62%. Alla Indesit di Teverola ha prevalso il No, infatti solo 274 lavoratori hanno votato per il Si pari al 46,48% e 303 per il No pari al 51,97% Di stretta misura passa il Si al Centro Aereo spaziale di Capua: 88 voti per il Si pari al 51% e 85 per il No pari al 49%. “Per quanto riguarda il voto all’esterno dei luoghi di lavoro, nei seggi territoriali – specificano in casa Fiom – riteniamo che le denunce formali e molte segnalazioni ci possano far dire che esiste un’area grigia che va chiarita”. Antonio Farinari, segretario provinciale della Uil mentre arrivano i dati di Caserta e quelli nazionali ha così commentato: “Dai primi dati già molto significativi, è chiara la prevalenza dei voti favorevoli al protocollo sul welfare firmato dal governo nazionale con i sindacati. Il referendum sta evidenziando che i sì prevalgono sia nelle votazioni dentro le aziende sia in quelle organizzate presso le sedi del sindacato in tutto il territorio. Anche il dato complessivo nelle fabbriche metalmeccaniche, è risultato soddisfacente. Segnale di un grande livello di democrazia, che ci rende molto soddisfatti per la conduzione e l’esito di questo referendum”. Di come si sono svolte le consultazione e soddisfatto più di tutti per il lavoro eseguito è stato Giovanni Bocciero che con che ha smistato e fax e diffuso i dati nelle sede della Cgil di via Verdi, candidamente però non ha voluto dire come ha votato.

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