De Franciscis: sono in corsa per vincere

di Redazione

De FranciscisCASERTA. È il pienone al Crown Plaza, i sostenitori di Sandro De Franciscis, candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico, non riescono ad entrare nella pur immensa sala. Poco meno di 3000 persone, secondo il conteggio effettuato in base agli adesivi numerati con la scritta «Con De Franciscis».

Sandro De FranciscisE lui, il presidente della Provincia «senza partito» sottolinea come il nuovo Pd nasce anche grazie a tante persone che non sono nè Ds nè Margherita. Pochi minuti di introduzione affidati ai sottosegretari Andrea Annunziata (ai trasporti) e Gaetano Pascarella (all’istruzione) e De Franciscis inizia a parlare, non prima di essere sceso dal palco per andare a salutare un disabile in carrozzella. La scenografia è di stile americano, gigantografia a far da sfondo al palco (su cui tra gli altri siedono Donato Mosella, consigliere politico di Rutelli, e Roberto Conte consigliere regionale della Margherita, l’europarlamentare Andrea Losco, il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti e il responsabile regionale dell’Idm, Stefano Graziano), in platea (per la prima volta dopo 10 anni, come sottolinea il presidente) c’è anche la mamma di 85 anni. Ressa di fotografi e operatori Tv. Tutti vogliono salutare, baciare e stringere la mano al candidato. Alla fine il presidente prende il microfono: «Qui c’è tutta la mia vita, gli amici di Tuoro dove sono nato, di Napoli dove ho vissuto, dell’impegno professionale e politico. E il senso di questa serata è di presentare, a voi amici, gli amici che sono sul palco come candidati. C’è una storia che ora ci dà slancio: la vittoria alla Provincia quando partimmo sotto di 12 punti percentuale, la scommessa vinta al Comune dove altrimenti siederebbe un vice prefetto di passaggio». Applausi. «Ora c’è questa avventura non prevista – prosegue De Franciscis – perché noi saremo i primi ma anche dopo il 14 non avremo certo conquistato una poltrona, da allora si inizierà a lavorare per un partito nuovo. Noi vogliamo formare un partito dei coraggiosi, perché occorrono scelte caraggiose per fare in modo che la politica torni tra la gente. Fanno male i politici quando criticano Beppe Grillo, perchè è l’espressione di un disagio reale. È stata una scelta coraggiosa, firmando un’intesa con lo Stato, dare disponibilità ad una discarica a Caserta ma ora, visto che altre istituzioni non hanno tenuto fede ai loro impegni, quella parola è revocata. Resterà revocata se non si farà la bonifica, se non si rimuoveranno quegli orrendi panettoni di immondizia che sono li da 13 anni. Non siamo disposti a fare i fessi sui rifiuti». E non sono mancate parole dure anche contro una legge nazionale «che non prevede niente per i ladroni che hanno riempito di debiti i consorzi per i rifiuti e ora affidano proprio a quei consorzi il compito di gestire la differenziata. La stessa legge che, con un assurdo, carica sui cittadini con l’aumento delle tasse il costo della cattiva gestione». E anche sulla sanità «non è possibile che per un esame occorrono mesi di attesa, non servono tanti ospedali e tanto spreco, ma pochi ospedali che funzionano». Infine l’appello: «Andate a votare, non per formare un partito ma per aderire a un progetto che ci consenta di guardare con ottimismo al futuro».

Il Mattino (CLAUDIO COLUZZI)

Rush finale con la tecnica della «fisarmonica»

Sandro De FranciscisDue settimane per tentare il «grande colpo», per bissare il successo delle provinciali o, se volete, quelli del doppio slam primarie-primo turno che portarono a palazzo Castropignano Nicodemo Petteruti, l’amico di sempre. Con la differenza però che mentre allora De Franciscis era l’outsider questa volta parte a Caserta più che favorito e con l’handicap del parvenu nelle altre province. In una partita dove sarà decisivo l’appeal regionale. «Saremo i primi» recita il manifesto (70×100, il massimo consentito dalle norme fissate a Roma) presentato ieri dall’organizzazione del presidente della Provincia. Colori standard del Pd (arancione-verde) con il simbolino nell’angolo che rappresenta una freccia, richiamando quello fortunato del 2005. Refrain da cucinare, in questi 14 giorni, in tutte le salse insieme a i tre temi che troneggiavano dietro il palco del Crowne Plaza: scuola, sviluppo e infanzia. La strategia elettorale è quella della fisarmonica: momenti di massa alternati a «focus» con poche persone su argomenti specifici. Anche questo già visto. Adesso però sul territorio il movimento della fisarmonica sarà differenziato, secondo le necessità. A Caserta – dove De Franciscis non ha bisogno di bagni di folla né di rafforzare l’immagine – quello di ieri è stato l’ultimo momento «ampio» e da adesso in poi si punterà sui gruppi ristretti con zone e obiettivi mirati. Viceversa la fisarmonica a Napoli – dove c’è un deficit di penetrazione del candidato – andrà via via ad allargarsi, da gruppi ristretti «di conoscenza» a momenti più ampi per «allargare la fiducia». Salerno e altre due province lasciate sullo sfondo. Lo strumento principe è la tv. Tv private e, laddove si aprono spazi, nazionali per sfruttare al meglio l’abilità oratoria e la capacità di comunicare di De Franciscis, affinate negli ultimi due anni. E visto che sono vietati dal regolamento gli spot, lo scenario della battaglia mediatica si sposta nei talk show e nei programmi di approfondimento. Nessuno però meglio degli amici del presidente sa che le elezioni – tutte – si vincono o si perdono con i voti. Ed ecco allora di nuovo al lavoro il «comitato». Organismo a carciofo in cui sono coinvolte una cinquantina di persone (a Caserta), la maggior parte delle quali di sicura esperienza. Sede corso Trieste, nell’appartamento fittato per quei nuclei di Pd incoraggiati da De Franciscis nelle amministrazioni locali fin dall’inizio del suo mandato alla Provincia. Il nucleo di ferro, assente o quasi Petteruti (che era il reggente di tutte le ultime elezioni), è composto dai politici più vicini al candidato. Ad esempio dal sottosegretario Gaetano Pascarella, da Franco Capobianco e da Chicco Ceceri e dai due ultimi arrivati, i folliniani Stefano Graziano e Carlo Marino, tutti più che esperti di meccanismi elettorali. Intorno a loro si muovono persone di fiducia e factotum, come «l’uomo ovunque» che è Gabriele Tennerello e Nicola Pacifico, che cura l’agenda. La comunicazione è affidata invece in toto a Piero Rossano, che viaggia tra Napoli e Caserta. In cima alla piramide organizzativa il superesperto di primarie, il romano Pino Bicchielli, insediato a via Toledo e con competenze sulla formazione delle liste (per merito suo, si dice, la quasi totalità delle liste di De Franciscis è passata indenne all’esame dell’Utar). Infine c’è il web. Rodato con il sito della Provincia, che con De Franciscis è stato completamente rinnovato, e il suo blog (sullo stile di quello inaugurato alle regionali da Bassolino) arriva la propaganda via internet. Il sito si chiama www.saremoiprimi.it e suona come un grido di battaglia.

Il Mattino (ANTONIO PASTORE)

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