Sostegno negato ai figli di Del Prete

di Redazione

CasaleCASAL DI PRINCIPE. Il padre muore ucciso per mano della camorra ma, per lo Stato, i suoi due figli legittimi non possono beneficiare della legge sulle vittime della criminalità organizzata. Motivo: il genitore si era risposato e i due figli non erano più a suo carico, nel cosiddetto «stato di famiglia».

Così, la speciale e consistente elargizione economica viene assegnata soltanto ai figli nati dal secondo matrimonio. Inutile, fino a ieri, la lotta a colpi di carta bollata avviata da Gennaro Del Prete, 26 anni (che vive in un piccolo centro dell’agro aversano), uno dei due figli di Federico Del Prete, l’ambulante originario di Frattamaggiore fondatore un sindacato autonomo per denunciare il racket che ruota intorno ai mercati. Del Prete, sindacalista dei commercianti ambulanti, fu ucciso nel febbraio di sette anni fa con sei colpi di pistola calibro 7,65, esplosi da killer della camorra che lo raggiunsero mentre era al telefono, seduto alla scrivania del suo ufficio di Casal di Principe. L’ambulante, fu ammazzato proprio alla vigilia dell’apertura del processo contro Mattia Sorrentino, un vigile urbano di Mondragone che il sindacalista denunciò accusandolo di essere l’esattore del clan dei «Chiuovi», nomignolo della famiglia La Torre. Quella di Gennaro – ha intrapreso la carriera militare dopo aver conseguito due diplomi- è una storia commovente: a 21 anni decide di riprendere i rapporti con il padre ma, quando lo ritrova, la camorra glielo porta via uccidendolo. Lo Stato, intanto, dimentica completamente sia Gennaro che il fratello Salvatore, nessun invito alle commemorazioni ufficiali, né a cerimonie per ricordare la figura del sindacalista. Il suo legale, l’avvocato Camillo Pezzullo, ha cercato di controbattere alla sentenza di divorzio che imponeva a Federico Del Prete il mantenimento di Gennaro e Salvatore mentre il professor Ugo Ruffolo, consulente della trasmissione Rai «Mi Manda Rai Tre» – dove Gennaro ha raccontato la sua storia – ha individuato nel caso di specie una violazione della Costituzione. Ma la disponibilità del Ministero dell’Interno sembra già svanita. «Ho chiamato martedì la responsabile del procedimento – spiega Gennaro Del Prete – ma sembra già essersi rimangiata tutto». I figli di Federico Del Prete, ora, si sentono orfani due volte. Inesistenti di fronte alle istituzioni dopo il dolore della perdita del padre ritrovato poco tempo prima. Una vera beffa: Gennaro e Salvatore (quest’ultimo a sua volta padre) non sono in lotta con i figli del secondo matrimonio del padre. Anzi, a questo punto, sono anche decisi ad abbandonare l’azione legale e a non proseguire in una battaglia giudiziaria che giudicano senza speranze.

Il Mattino

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