Libera: “Snellire burocrazia su beni confiscati”

di Raffaele De Biase

LiberaAVERSA. Semplificare l’iter che separa il momento della confisca dei beni mafiosi da quello del loro riutilizzo. Questo il comune impegno ribadito, nel corso del forum “Simboli e risorse di comunità libere dalla camorra”, tenutosi venerdì 26 ottobre nella sala consiliare del comune di Aversa.

L’evento, promosso ed organizzato dall’associazione Libera nell’ambito della “I Settimana dell’Impegno e della Memoria” e moderato dal giornalistaGiampaolo Graziano, ha visto la partecipazione in veste di relatori, tra gli altri, del responsabile provinciale di Libera Valerio Taglione e del Commissario straordinario dei beni confiscati alle mafie Antonio Maruccia. Particolarmente incisivo l’intervento di Taglione. Il responsabile per la provincia di Caserta dell’associazione contro le mafie, fondata da don Luigi Ciotti, ha posto l’accento sulla necessità di superare, o quanto meno snellire, quella burocrazia troppo farraginosa che, di fatto, ostacola l’acquisizione da parte della comunità dei beni confiscati e quindi il loro uso sociale. Solo quest’ultimo, infatti, secondo Taglione, può dare senso compiuto alla confisca dei beni, evitando che gli stessi, una volta confiscati, diventino simboli imperituri del potere criminale. Taglione ha poi sgomberato il campo dall’equivoco diffuso che le associazioni, per paura di ritorsioni, siano riluttanti rispetto alla gestione dei beni sequestrati , facendosi lui stesso testimone di quanto, invece, proprio le associazioni chiedono a gran voce: essere messe in condizioni di avviare attività e riqualificare strutture. Lo stesso Commissario Maruccia ha rimarcato l’importanza di semplificare la procedura che separa la fase della confisca da quella dell’assegnazione e della definitiva gestione. Tale procedura, ha evidenziato il Commissario, vede, infatti, attualmente, la convergenza di tante quanto diverse competenze, che spesso non tengono conto della specialità e della valenza sociale legata al riutilizzo del bene confiscato, che non può essere ridotto a bene demaniale sic et simpliciter. Di qui l’idea palesata dal Commissario nel corso del convegno di istituire un’agenzia che, dal momento dell’individuazione del ben confiscato alla sua concreta assegnazione, accentri in sé tutte le competenze. In questo scenario, però, Maruccia ha precisato come, oltre alle ombre, non manchino le luci, da individuare oltre che, chiaramente, nell’entusiasmo e nella volitività delle associazioni, anche, ad esempio, nella legge regionale che prevede che ogni anno siano stanziati fondi per la gestione dei beni confiscati, facendo sì che in tal senso la Campania sia una regione d’avanguardia. Infine, Maruccia non ha mancato di sottolineare come porrà al servizio di questa causa tutta la sua capacità di abnegazione. Una speranza, quindi, che ha lasciato tutti i presenti con un sano ottimismo per una questione, quale il riuso dei beni confiscati alle mafie, che grande valenza socioeconomica può avere per le nostre martoriate terre.

Il convegno ha conclusola “I Settimana dell’Impegno e della Memoria”, organizzata dall’Accademia Italiana Domenico Cimarosa, dall’Associazione Fotosciò, dal Teatro Scaramouche e da Libera. Erano presentiil vicesindaco di Aversa Lucio Farinaro, il presidente del coordinamento dell’ambito territoriale C3 per i servizi sociali e sindaco di Succivo Francesco Papa, la facoltà di Architettura con la professoressa Danila Jacazzi, Wanda Spoto per l’agenzia “Cooperare con Liberaterra”, la comunità di Capodarco con Antonio Amato De Serpis. A seguire, nella piazza dinanzi al Municipio, dedicata a Don Peppe Diana, l’associazione Libera ha offerto una degustazione di prodotti coltivati sui terreni confiscati, dai vini alle marmellate, dalle farine ai legumi. Centinaia i cittadini che hanno partecipato a questo straordinario momento di festa conclusivo, non solo tra quelli presenti al forum: molti passanti incuriositi, infatti, oltre ad avere apprezzato il sapore della libertà, hanno voluto anche contribuire all’acquisto dei prodotti tipici che erano in vendita accanto agli assaggi. Ma questa “I Settimana dell’Impegno e della Memoria” non ha mai fatto sentire la mancanza di cittadini e associazioni, che hanno risposto sempre positivamente all’invito. 600 persone hanno assistito all’emozionante prima di “Asso e Marz”, spettacolo teatrale in memoria di Don Peppe Diana; presente anche Don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera, che dopo lo spettacolo è salito sul palco per ringraziare tutti per lo straordinario coraggio e incitare i cittadini a continuare questo percorso. Lo spettacolo dei ragazzi del Teatro Scaramouche andrà in scena nelle prossime settimane nei maggiori teatri della provincia di Caserta. 2000 circa sono gli studenti delle scuole medie e superiori che hanno partecipato ai percorsi di arte presso l’Auditorium del Macello, dove si poteva visitare la mostra “Mafiacartoon” e assistere alla proiezione dei “Corti di Memoria”, realizzati dai ragazzi delle scuole della Campania. Numerose scuole in tutta la Campania, inoltre, hanno richiesto la possibilità di poter proiettare e mostrare ai propri allievi il film “Rosso Malpelo” di Pasquale Scimeca, e di poter mettere in scena “L’Infame”, un monologo di Giovanni Meola con Luigi Credendino. Entrambe le rappresentazioni hanno fatto parte della manifestazione, con un notevole successo di pubblico e critica. “Questa partecipazione – dicono in chiusura gli organizzatori è il segno che una comunità desidera ormai cambiare: bisogna dargli strumenti di riflessione e azione, bisogna incalzare le istituzione affinché promuovano percorsi di liberazione e di inclusione. Questa settimana è solo un primo passo”.

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