Ucciso da un’automobile pirata nessuno reclama il cadavere

di Redazione

CarabinieriORTA DI ATELLA. È stata diffusa e mostrata a possibili testimoni la fotografia dell’uomo che è stato trovato morto il primo luglio scorso sulla strada provinciale tra Succivo e Orta Di Atella. Nessuno, per più di due mesi, ha reclamato il corpo e fino ad ora non è stato possibile identificare la salma. Dalle impronte digitali acquisite dai carabinieri non è emerso niente.

L’uomo, di apparente età tra i trentacinque e i quarant’anni, non risulta avere dei precedenti penali alle spalle e, quindi, non è schedato. Il colorito della pelle è scuro e questo elemento farebbe immaginare che la nazionalità sia marocchina o tunisina senza escludere in modo categorico che possa trattarsi di un italiano. In tasca, al momento del ritrovamento, aveva solo ventisei euro divise in banconote da cinque e dieci euro, ma nessuna ricevuta fiscale, né carta d’identità, né fede al dito. Ed è così che la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha disposto che venga diffusa la foto ai fini dell’identificazione della vittima. In realtà è mistero fitto anche sulla causa della morte. Fin dal primo istante gli inquirenti hanno ipotizzato che si sia trattato di un investimento accidentale da parte di un auto in corsa che non si è fermata a soccorrere l’uomo. E’ probabile, in ogni caso, che il pirata della strada abbia poi digitato il 112 in forma anonima informando i carabinieri della presenza di un uomo morto sul ciglio della strada ad Orta Di Atella, in una via provinciale poco illuminata e molto isolata. Immediata è saltata fuori l’ipotesi di un investimento. Sul posto, alle tre di notte del primo luglio, sono giunti i carabinieri del reparto radiomobile di Aversa e della stazione di Sant’Arpino. Subito dopo l’equipe dell’autoambulanza del 118 ha accertato il decesso per trauma cranico, toracico e agli arti. In un primo momento gli inquirenti non hanno escluso che l’uomo fosse morto altrove e trasportato solo successivamente in quella zona. Nessun testimone, in ogni caso, ha confermato o smentito questa presunta circostanza. Difficile risulta ancora oggi decifrare l’omicidio che non è certamente il primo in Terra di Lavoro. Dopo la relazione del medico legale che ha eseguito l’esame autoptico, la vicenda è scivolata di nuovo nelle mani della Procura e dei carabinieri.

Il Mattino (MARILU’ MUSTO)

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