Brancaccio nell’Udeur, festa con Mastella

di Redazione

Brancaccio MastellaORTA DI ATELLA. È stata la festa del Campanile, quasi un’appendice di Telese celebrata nella sala più fastosa del Grand Hotel Vanvitelli, incapace di contenere i cinquecento e più accorsii ad applaudire l’ex sindaco di Orta e il ministro della Giustizia venuto ad accoglierlo nelle braccia delll’Udeur.

MastellaPer Brancaccio, che al Vanvitelli ha avuto tutta la sua gente, moglie e figlia sedute in prima fila, una rivincita dopo i giorni bui delle disgrazie giudiziarie e il gelo della Quercia nazionale e campana; per Nicola Ferraro, che dell’operazione è stato il principale artefice l’occasione buona per un attacco frontale a De Franciscis: «La sua campagna acquisti nel nostro partito – ha detto ricordando i giorni amari dell’emorragia a favore del gruppo del presidente – è finita». Con l’accusa di trasformismo rimandata al mittente. Applausi da stadio e tutti in piedi quando, alle 17,40, l’ex sindaco di Orta – gratificato dagli interventi del vertice del Campanile – si è avvicinato, un po’ commosso, al microfono (a Fantini ha confessato: «Questa notte non ho dormito»). Spiega l’adesione «sofferta ma convinta», e la sua storia che si scioglie nella stagione del rimescolamento della politica italiana, dal Pd alla «Cosa rossa», dalla costituente socialista al sogno del partito unico delle destre. Ce l’ha con chi «vuole strumentalizzare» la sua scelta, con i cinici che sospettano accordi segreti («Non ho chiesto nulla e nulla mi è stato promesso») o prevedono rimpasti imminenti nel Campanile («Ho subito chiarito che riconosco in tutto e per tutto l’assetto dirigente stabilito dall’ultimo congresso dell’Udeur di Caserta»). Racconta, Brancaccio, della lunga strada che lo ha portato dal Pci a Mastella, il leader coraggioso capace di sfidare i blocchi di potere e l’impopolarità. Convinto che l’Udeur crescerà. E non tanto per la dote di voti e quadri in più che lui, comunque, annota sorridendo, porta con sé. «Vi seguirò all’inferno, l’unica cosa che non mi potete chiedere – conclude rivolto al ministro – è di passare tra i tifosi del Napoli: io resto iuventino». Un assist per Mastella, grande amico di «Ale» Del Piero, che prende il toro del non detto per le corna: «A chi adesso ci fa le pulci – proclama alludendo alla polemica sul partito degli indagati – dico che discutono della pagliuzza nei nostri occhi mentre dovremo essere noi a parlare della trave che è nei loro». Un via con il discorso dell’orgoglio del Campanile, rivendicando lo stop alle manovre del dopo-Prodi («che non c’è») e la diversità dell’Udeur dei moderati, coerente anche nel family day. Invocando la pari dignità contro chi trova qualcosa da ridire solo quando il grande rivolgimento in atto nella poltica italiana favorisce il Capanile. Amarcord finale con lo zio Erasmo, prete di Orta, che parlava tanto bene di quel comunista. Sul palco tutti a spellarsi le mani, da Fantini al capogruppo regionale Errico. Entusiasti di un approdo che promette bene per gli equilibri nell’Unione e per un peso del Campanile sul territorio che va crescendo.

Il Mattino (ANTONIO PASTORE)

La dote della new entry: voti, sindaci e quadri

Brancaccio MastellaSono circa una quarantina le nuove adesioni di esponenti politici della provincia di Caserta all’Udeur presentate, ieri pomeriggio, al Grand Hotel Vanvitelli. I nominativi sono stati resi noti dal segretario regionale dell’Udeur Antonio Fantini, alla presenza del leader nazionale Clemente Mastella, nel corso dell’assemblea, convocata dai vertici provinciali e regionali, per dare il benvenuto ufficiale nel Campanile al consigliere regionale Angelo Brancaccio, ex diessino. Ad accogliere quest’ultimo una folta platea, più di settecento, tra iscritti, simpatizzanti ed amici. I presenti hanno fatto registrare il tutto esaurito nel parcheggio e nella sala che non riusciva a contenere coloro che hanno voluto essere presenti all’investitura ufficiale del consigliere regionale. In prima fila la moglie e la figlia Tania, che hanno osservato da spettatrici attente lo svolgimento dell’assemblea, facendo gli onori di casa insieme agli esponenti provinciali dell’Udeur. Il gruppo consiliare a Palazzo Santa Lucia non è l’unico che si rafforza, perché con il passaggio di Massimo Visco, i consiglieri provinciali da due, con Sebastiano Ferraro e Francesco Barbato, passano a tre. Un’adesione in massa da Orta di Atella, comune dell’ex primo cittadino. Dal sindaco Salvatore Del Prete agli assessori Salvatore Patricelli, Nicola D’Ambrosio, Rosa Minichino, Giuseppe Mozzillo, Lina Capuano, Salvatore Del Prete, Massimo Lavino tutti provenienti dalla Quercia. L’elenco continua con i consiglieri comunali di Succivo, oramai ex Udc, Giacomo Iovinelli, Antonietta D’Errico e Domenico Perrotta. Sempre restando nell’aversano, seguono Brancaccio, i consiglieri comunali di San Marcellino, Domenico Granata e di Casapesenna, Raffaele Donciglio; l’assessore dell’Unione dei comuni atellani, Giuseppe D’Ambrosio; l’assessore presso il comune di San Cipriano, Orlando Diana, il consigliere Orlando Di Giorgio, l’ex assessore di Sant’Arpino, Elpidio Iorio e l’assessore di Piedimonte Matese, Domenico Ferraiolo. Sì a Mastella, come già anticipato, anche dai segretari cittadini, Nicola Cavaliere, Ulisse Farese, Salvatore Principe, Franco Grassia, Franco Trasacco, Nicola Capuano, Ettore Cantile, Salvatore Pisano, Antonio Guarino, Francesco Brancaccio e Raffaele Cammisa. Anche i dirigenti scolastici Carmine Brancaccio, fratello di Angelo, Carmine Motta e Raffaele Barbato nell’Udeur. Gli iscritti sono destinati ad allungarsi, perché c’è anche un elenco degli indecisi, o meglio quelli che ancora non hanno stabilito quando ufficializzare il passaggio con Mastella. Nomi noti, come quelli di Franco Lopez, candidato sindaco nella lista di Forza Italia, alle ultime comunali a Santa Maria Capua Vetere ed il sindaco di Villa di Briano, Dionigi Magliuolo, presenti all’Hotel Vanvitelli anche se defilati. E dirigenti scolastici Nicola Capuano di Aversa, Carmine Motta Mondragpne, Francesco Grassia, Raffaele Barbato Curti.

Il Mattino (LIA PELUSO)

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