Rilancio dell’Asi, ecco i piani

di Redazione

ASI CasertaCASERTA. Qualificare l’assetto preesistente ma nello steso tempo dotare le aree industriali di un nuovo sistema di qualità dei servizi e delle infrastrutture che consenta di intercettare la domanda di nuovi investimenti e quindi di nuovi insediamenti produttivi. È questa la linea direttrice del Consorzio Asi di Caserta, allo start-up di una nuova fase progettuale che sarà caratterizzata dall’utilizzo dei fondi strutturali.

Corrado CipulloAprendo i lavori del consiglio generale, il presidente Corrado Cipullo ha rimarcato che l’obiettivo principale dell’ente resta quello di portare i siti industriali agli stessi livelli di eccellenza che caratterizzano gli stabilimenti produttivi, a cominciare da Marcianise. «Il rilancio – dice Cipullo – dovrà poggiare su quattro progetti pilota presentati di recente agli operatori economici con uno spazio espositivo allestito al Polo della qualità in occasione della recente visita di Napolitano. Si tratta degli interventi, in via di attuazione, sulla sicurezza, interconnessione, recupero ambientale e regolamentazione della cartellonistica, tutti interventi che dovranno contribuire alla riqualificazione dell’agglomerato industriale». L’ultimazione di questi progetti è ritenuta dal presidente dell’Asi di vitale importanza per lo sviluppo dell’area. Ma il consiglio generale ieri si è anche occupato di misure finanziarie per il prossimo anno oltre al piano triennale delle opere pubbliche 2008-2010. In merito al primo punto il dirigente Pietro Santonastaso ha parlato di una gestione volta soprattutto alla riduzione dei costi e a una maggiore attenzione alle entrate: «Il valore della produzione presenta un saldo pari a 8,8 milioni che assieme alla gestione finanziaria dovrebbe coprire i costi della produzione». Ad Annalisa Capuano, invece, è toccato il compito di illustrare il piano triennale delle opere pubbliche: «Il programma – dice – è basato sulla necessità di individuare il più ampio territorio nel quale lo sviluppo degli agglomerati industriali dovrà inserirsi senza timore di allargare lo sguardo dalla scala della conurbazione adiacente fino agli ambiti provinciali, regionali e nazionali».

Il Mattino (ENZO MULIERI)

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