Mario Farina nuovo presidente della Camera di Commercio

di Redazione

Mario FarinaCASERTA. Che non era più tempo di tattica lo si è capito fin dalle prime battute dell’assemblea. Del resto la terza votazione poneva due sole alternative o l’elezione a maggioranza semplice del presidente o tutti a casa.

Alla fine è prevalso per due voti Mario Farina, sostenuto dagli Industriali, dalla Confcommercio, da Casartigiani, da Confagricoltura dai Trasporti e dalla Confcooperative, sul filo di lana ha trasmigrato da Ascione a Farina la Confapi, da qui la differenza ed il 17 a 15 per il neo presidente. Soddisfazione tra i consiglieri che hanno sostenuto la cordata della Confcommercio. Una mattinata intesa e convulsa quella di ieri che ha visto in extremis le diplomazie al lavoro per raggiungere una larga intesa. Tra le ultime ipotesi quella di dividere il periodo di presidenza in due da assegnare rispettivamente ai contendenti, ma l’accordo è saltato per il fatto che i primi due anni e mezzo li voleva fare Ascione, mentre gli industriali proponevano il contrario. La seduta è incominciata in leggero ritardo, perché secondo quando detto dal presidente di turno si voleva dare un attimo di riflessione prima del voto. Non c’è stato nessuno intervento in aula e dopo la votazione si sono scelti gli scrutatori che questa volta sono stati cambiati rispetto alle precedenti votazioni. Sono stati individuati Francesco Canzano, Generoso Marrandino e Giuseppe D’Amore, quest’ultimo presidente del seggio elettorale. Che le cose si mettevano male per Ascione un primo segnale lo si è visto, quando un gruppo di consiglieri ha contestato il cambio della commissione elettorale, bisognava scegliere tra chi voleva la vecchia commissione e chi la nuova, è prevalsa lo schieramento di Farina, che si espresso per i nomi suggeriti dal presidente Gaetano Troiano. “Ringrazio quanti in questo che periodo di transazione mi hanno sostenuto – ha detto Troiano in apertura di seduta – in particolare il personale della Camera di Commercio che si è dimostrato sempre all’altezza del suo compito anche nei momenti difficili”. La votazione si è svolta ad appello nominale con voto segreto. Non appena terminata si è dato inizio allo spoglio. Il primo voto è andato ad Ascione il secondo a Farina. Un testa a testa fin quando Farina non ha raggiunto 16 voti e l’applauso quando è arrivato il 17°. Tra i primi a congratularsi con il vincitore è stato l’ex commissario Gustavo Ascione. Poi si sono susseguiti gli altri. Pace fatta anche con la Confesercenti che all’ultimo momento aveva optato di cambiare Farina tradendo l’accordo sottoscritto. Ha prevalere è stato più lo spirito della categoria che i risentimenti. C’erano molti scettici sul successo di Farina anche all’interno della maggioranza tanto qualcuno degli industriali portava la tesi di confermare Ascione ed ottenere in giunta posti chiavi per poterlo controllare. Cosa che faceva dire all’attuale minoranza che ci sarebbe stata una spaccatura proprio all’interno della Confindustria. Una Confindustria che, invece, si è dimostrata compatta e capace anche di raccogliere qualche altro consenso.

Un settennale che ha visto una profonda trasformazione

Gustavo AscioneGustavo Ascione lascia la Camera di Commercio dopo cinque anni da presidente e due da Commissario. Un periodo difficile che ha coinciso con una profonda trasformazione di Terra di lavoro e contemporaneamente con l’esplosione di nuove attività impostate sulla piccola e media imprese ed il tracollo della grande industria. Nel frattempo la globalizzazione ha aperto nuove prospettive, cosa che è stato compresa molta bene tanto che sia da commissario che da presidente Ascione ha colto questa nuova esigenza incrementando appunto i rapporti internazionali. Si poteva approfittare per accelerare le infrastrutture e gli impianti della Provincia quando all’assessorato alle attività produttive della regione c’era un altro casertano Gianfranco Alois, ma si trattò di un’occasione persa non per demerito della Camera di Commercio di Caserta, quanto piuttosto per gli stretti margini politici con cui Alois si muoveva. Ora si aprono nuovi scenari e con la gestione di Mario Farina c’è molta strada da fare. Bisogna uscire dall’ordinario ed affrontare piani strutturali importanti. La Camera di Commercio dovrà svolgere sempre di più il ruolo centrale che gli compete e tutto dipende dalla squadra che si formerà. A partire dalla vice presidenza che dovrebbe andare ad Antonio Crispino salvo che all’ultimo momento per problemi strategici questa soluzione è venuta meno. “Questo primo passo è la svolta significativa per l’assetto istituzionale della Camera. Non dobbiamo dimenticare che tutti noi agiamo nella qualità, cioè quali rappresentati delle Associazioni imprenditoriali le quali hanno riposto fiducia in noi nel designarci a rappresentarle. – aveva detto Farina nel suo discorso alla seconda votazione – E’ nostro dovere, quindi, di rimboccarci le maniche e tutti insieme, e per singole categorie di rappresentanza, pensare ad interventi che segnino un avanzamento dei caratteri infrastrutturali del nostri territorio programmare progetti di cui possano beneficiare le imprese in termini di rafforzamento e di sviluppo”. Un enunciato che di fatto è il suo programma.

digilander.libero.it/mauronemesio

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