Il “Vaffanculo Day” a Caserta

di Redazione

Beppe GrilloCASERTA. Una manifestazione di liberi cittadini per dire basta all’arroganza della politica e raccogliere le 50mila firme necessarie per una legge di iniziativa popolare lanciata da Beppe Grillo.

Ad organizzarla è stato il MeetUp di Caserta, o gli amici di Grillo, anche se con svariati problemi, che sarà presente sabato 8 settembre in Via Mazzini, Largo San Sebastiano, dalle ore 9 alle 13 e dalle 16 alle 22. I principali problemi, infatti, provenivano proprio dalla casa comunale e riguardavano principalmente l’ottenimento di permessi, la disponibilità degli autenticatori e la vidimazione dei moduli per la raccolta firme. Problemi in ogni caso risolti. I suddetti moduli, infatti, sono stati consegnati al tribunale di Santa Maria Capua Vetere che, nell’arco di una giornata, ha provveduto alla vidimazione dei 30 moduli per un totale di 1500 firme da raccogliere solo nel territorio casertano. La manifestazione, appoggiata anche dal ministro delle infrastrutture Antonio di Pietro , non sarà però solo un semplice giorno per raccogliere firme e la giornata sarà colorata anche dalla proiezione di video-clip realizzati dal meetup e non solo. Un V- Day (Vaffanculo-Day), ideato dal comico genovese e lanciato a fine giugno scorso al Parlamento Europeo di Bruxelles, che si pone l’obiettivo di essere un giorno, a detta dell’ideatore, “di informazione e di partecipazione popolare”. Una kermesse che coinvolgerà non solo le principali città italiane, con circa duecentomila iscritti, ma tutti e cinque i continenti del mondo con un azione di volantinaggio fuori alle ambasciate. Tra le nazioni coinvolte ci sono: Spagna, Canada, USA, Irlanda, Svizzera, Giappone, Gran Bretagna, Finlandia, Francia e molte altre ancora. Ma quali sono i principi fondamentali della proposta di legge popolare che, in ultima analisi, è il cuore di questo giorno di protesta? Partendo per gradi, si evidenziano tre punti: l’impossibilità di candidarsi alle elezioni parlamentari per tutti i condannati in via definitiva, o in primo o secondo e in attesa di giudizio; limitare l’eleggibilità al parlamento per sole due legislature impedendo dunque il formarsi della figura di parlamentare di professione; ripristinare la preferenza diretta per l’elezione dei parlamentari. “Il V-Day per me rappresenta la possibilità di muovere qualcosa, di dare un segnale concreto”, sostiene Giuseppe Romano, uno degli organizzatori della manifestazione casertana. E alla domanda perché c’è tanto fervore per il V-Day mentre non è stato così per la discarica di Lo Uttaro, risponde: “La differenza fondamentale tra le due è la proposta di legge popolare. Ritengo che i nostri politici siano sordi. Potremmo presentarci anche in 5 milioni a manifestare, ma non otterremo niente”. “Qua invece c’è la possibilità concreta di presentare una nostra legge in parlamento della quale dovranno discuterne”. Questa mobilitazione, inoltre, ha fatto sorgere “una speranza di cambiamento, che è totalmente mancata per Lo Uttaro”. Ecco dunque svelato l’arcano di tanta partecipazione in Terra di Lavoro: la possibilità di firmare una proposta di legge popolare per cambiare lo status delle cose non solo nel casertano, ma in tutta Italia.

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