Emergenza trasporti pubblici in provincia

di Redazione

emergenza traporti pubblici in ProvinciaCASERTA. Se non fosse per i tanti privati che sopperiscono con i loro servizi all’inefficienza dei trasporti pubblici, si verificherebbe un blocco totale del settore nell’intera provincia.

I comuni più colpiti sono quelli dell’agro aversano che si sentono abbandonati dall’amministrazione provinciale guidata dal presidente Sandro De Franciscis. Molti comuni restano isolati con una carenza eccessiva di mezzi che non consentono ai tanti studenti e pendolari del lavoro di poter usufruire del servizio pubblico. Ci si aggrappa ancora una volta ai privati, con un costo aggiuntivo superiore alla media per le famiglie, mentre si versano tante tasse allo Stato per ottenere in cambio, alla fine, solo inefficienza. Di meno, ma anch’essi, i comuni dell’alto Casertano, vivono una situazione non facile. In provincia non esiste area che non sia stretta nella morsa della mancanza di servizio di trasporto pubblico su gomma. L’azienda Acms è sull’orlo del fallimento, grazie ad una politica poco attenta alle esigenze dei cittadini. In un paese democratico l’efficienza dei trasporti pubblici è un segnale di modernizzazione, mentre nella provincia di Caserta quel segnale di evoluzione è assente. L’azienda, che dovrebbe garantire il servizio con 11 milioni di chilometri di percorso in dotazione, riesce a percorrerne, con grandi difficoltà, a malapena 3 milioni. Su un parco macchine efficiente di 150 unità, ogni giorno ne riescono ad uscire soltanto 50. E allora chi devono rivolgersi i cittadini per avere in cambio un servizio che funzioni regolarmente come succede in tutte le altre province italiane? Possibile che solo in questa terra, che su certi aspetti è meravigliosa, e su altri può definirsi maledetta, non si riescono ad avere le cose più semplici, che altrove sono l’orgoglio degli Enti provinciali e regionali, mentre da noi rappresentano forme di abbandono.

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