Sagliocco (Fi) sull”emergenza epidemiologica in Campania

di Redazione

Sagliocco FI“E’ dal 1999 che autorevoli Istituti sanitari lanciano l’allarme per il pericoloso aumento dei tumori in Campania. Ebbene: nonostante i miei numerosi appelli, soltanto lo scorso 17 luglio la giunta regionale ha ammesso i suoi errori; cioè che finora ha predisposto solo interventi di monitoraggio limitati”.

E’ quanto afferma Giuseppe Sagliocco, presidente della Commissione Regionale per la Trasparenza degli Atti, commentando la delibera per l’Osservatorio Epidemiologico Regionale che prevede “500.000,00 euro istituiti nel bilancio 2007, un milione di euro per l’acquisizione di dotazioni hardware e software nel corso dell’esercizio finanziario 2008 e ulteriori 1.500.000,00 euro per le spese di funzionamento e le attività degli registri”.

BassolinoLa delibera dispone, inoltre, il reclutamento di personale esperto che vada ad affiancare il dirigente regionale già presente: Renato Pizzuti. “Questo equivale forse a dire – rincara Sagliocco – che l’Osservatorio è stato finora una sigla… un contenitore vuoto, impegnato ad affiancare il lavoro svolto da altri organismi operanti nel settore sanitario? Ho avuto modo di apprezzare la competenza e la professionalità del dottor Pizzuti. Ma perché finora non ha avuto al seguito un organico adeguato alla gravità delle circostanze?” Un recente studio, divulgato nel maggio scorso e commissionato dalla Protezione civile, ha rilevato una correlazione tra un’intensa esposizione ambientale e ‘un’anomalia nello stato di salute della popolazione residente non soltanto nei comuni dell’area Nord-Est della provincia di Napoli ma anche in quella Sud-Ovest della provincia di Caserta (196 comuni con forte concentrazione di smaltimento illegale dei rifiuti), che si traduce in un aumento di mortalità e di malformazioni congenite’. Il consigliere di Forza Italia evidenzia come “in alcune fasce il tasso di mortalità aumenti del 9% per gli uomini e del 12% per le donne. A questo punto è lecito chiedersi perché soltanto durante la seduta di consiglio regionale del 26 giugno 2007 l’assessore regionale alla Sanità Angelo Montemarano abbia ammesso l’evidente questione di confine tra le due aree del napoletano e del casertano? Perché finora gli studi sono stati limitati soltanto alla provincia partenopea, nonostante gli elementi di pericolosità inconfutabili anche per Terra di Lavoro, evidenziati a più riprese sia dall’Organizzazione mondiale della Sanità nel 2004 che dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso nel maggio 2007? Perché si è continuato a negare il collegamento tra il contesto ambientale e l’aumento delle malformazioni? Al punto in cui siamo, infatti, sarà pressoché impossibile procedere allo studio di quei casi di stadio tumorale avanzato. Gli amministratori regionali non possono continuare ad invocare la fiducia dei loro concittadini. Con quale coraggio lo fanno?” .

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