Parete, si ripresenta il problema del trasporto per gli studenti

di Redazione

Ogni anno si ripresenta puntuale il problema del trasporto per gli studentiPARETE. Ci risiamo, è iniziato il nuovo anno scolastico ma restano i problemi vecchi. Problemi che riguardano i trasporti pubblici e le centinaia di giovani che devono recarsi nella vicina Aversa per andare alle scuole superiori.

Siamo ancora alle prime battute e già si fa pesante il futuro di tutti i cosiddetti “allievi pendolari”. A farne le spese maggiori sono i genitori, costretti a dover fare un “turnover” per andare ad accompagnare e riprendere i figli a scuola. “I trasporti non ci sono”. Un messaggio che gli stessi genitori di Parete lanciano al consigliere provinciale Pietro Ciardiello, loro concittadino, all’assessore provinciale ai trasporti Reccia, al sindaco Luigi Verrengia e a tutta l’amministrazione, disinteressati, sembra finora, al problema. Non ci sono alibi che reggono dinanzi ad una palese situazione di malcostume della provincia di Caserta. Nessuno riesce ad ovviare ad una situazione che, anno dopo anno, degenera ma non migliora, diventando un altro simbolo di negatività di questa terra che non si sa più come definirla “meravigliosa o maledetta”. Il comune risulta socio dell’Acms”, azienda sull’orlo del fallimento e non più in grado di garantire i servizi all’utente. Altri comuni non soci del consorzio Acms, come Trentola Ducenta, San Marcellino, Lusciano, fanno quello che possono aspettando “il miracolo”. Possibile che nel 2007, mentre in altre province italiane c’è un efficienza in termini di trasporti da invidiare, qui si continua a combattere con un problema vecchio mezzo secolo? Verrebbe da dire: rassegnatevi. Ma la rassegnazione è segno di resa e questo non può succedere in una società moderna e democratica. Purtroppo è solo l’ennesima dimostrazione di cattiva gestione, tipica di questa provincia, e chi ne subisce le conseguenze, ancora una volta in questa circostanza, sono i cittadini costretti a prendere le auto per accompagnare i figli a scuola. Una cattiva gestione che parte dai comuni e finisce all’Ente Provincia.

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