Napoli, si rinnova il miracolo di San Gennaro

di Antonio Taglialatela

Il cardinale Sepe mostra l'ampolla con il sangue del santoNAPOLI. “E San Gennaro ha fatt ‘o miracul”. Alle 9.31 di stamani, nel Duomo di Napoli, il duca Riccardo Carafa, della deputazione di San Gennaro, ha sventolato il classico fazzoletto bianco, segno del rinnovato miracolo della liquefazione del santo.

Il cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, ha mostrato alle migliaia di fedeli l’ampolla con il sangue di San Gennaro, a cui renderà omaggio anche Papa Benedetto XVI il prossimo 21 ottobre. All’esterno del Duomo sono esplosi fuochi d’artificio.

Un prodigio, quello di quest’anno, avvenuto velocemente, e ciò, secondo la tradizione, è di buon auspicio per la città. Durante la sua omelia, il cardinale Sepe ha definito la liquefazione del sangue come “un segno prodigioso che manifesta la vicinanza e la predilezione del Signore per questa nostra amata e sofferente terra che, benedetta da Dio, tenta con ogni sforzo, in mezzo a mille difficoltà di rendere pura, visibile e trasparente la sua fede in Gesù Cristo”. Per l’Arcivescovo (originario di Carinaro, provincia di Caserta) non occorrono eroi per affrontare i problemi del territorio, bensì “eroismo della quotidianità”, oltre a “meno parole e impegni concreti”.

Il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro avviene tre volte l’anno: il 19 settembre (data in cui il santo fu decapitato nel 305 d.C.), il 16 dicembre (anniversario della terribile eruzione del Vesuvio fermata, secondo credenza popolare, proprio da San Gennaro) e la prima domenica di maggio, in ricordo della traslazione delle spoglie mortali da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte.

La liquefazione avvenne per la prima volta nel 1389 e da quel momento numerosi esperti (studiosi, scienziati, religiosi) da tutto il mondo hanno tentato di offrire una spiegazione al fenomeno.

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