Casal di Principe, Diana: 100 giorni di governo e nessun cambiamento

di Redazione

Alessandro DianaCASAL DI PRINCIPE (Caserta). “Sono ormai quasi passati i canonici 100 giorni dalle elezioni e l’orizzonte appare ancora incerto; non si vede nessun tangibile cambiamento di rotta; non emergono atti tali da far dire con decisione che lo scenario và cambiando”.

Ad affermarlo è l’avvocato Alessandro Diana, Consigliere Comunale del Movimento AlbaNuova che con una punta di sottile ironia così continua: “Certo non ci aspettavamo immediati miracoli dall’Amministrazione appena insediata. Dopo anni e anni di abitudine al ‘non governo’ è assai arduo riprendere il bandolo della matassa che intanto s’è ulteriormente ingarbugliata. Però ci saremmo senz’altro aspettati una prassi amministrativa più concreta e visibile, se non altro per cominciare a trasmettere alla cittadinanza chiari segnali di cambiamento. Ed invece la disastrosa normalità delle gestioni commissariali ha continuato ad erodere e condizionare l’azione amministrativa anche dell’attuale esecutivo, sicchè il cittadino lavoratore ignaro e poco incline alla rituale partecipazione politica ne ricava la sensazione che nulla è cambiato. Ed infatti la situazione complessiva della vivibilità a Casal di Principe peggiora ogni giorno di più – incalza l’avvocato Dianae si rendono particolarmente urgenti una serie di atti amministrativi e politici, insieme, capaci di cominciare ad invertire la tendenza negativa che da troppi anni sta stritolando la nostra Città. In proposito ci permettiamo di suggerire al Sindaco ed alla sua Giunta la necessità d’affrontare di petto alcune emergenze che se mitigate potrebbero dare alla città un segnale finalmente positivo. Oltre al drammatico problema dell’immondizia su cui non bisogna assolutamente abbassare la guardia e pensare d’averlo risolto nemmeno quando sarà stato nettato l’ultimo sacchetto di spazzatura, oltre a questa ormai storica emergenza, dunque, a Casal di Principe è necessario iniziare a risolvere il problema viabilità e traffico. Non è più solo una questione di civiltà e di organizzazione urbana, sta diventando anche una emergenza di sicurezza pubblica e sanitaria. Nelle Piazze, davanti alle Poste, alla Banca, alle Chiese, alle Scuole, ed in genere in ogni contesto in cui è presente un ufficio di pubblica utilità non è più possibile tollerare caos, ingorghi spaventosi, parcheggi selvaggi e quant’altro impedisce il fluido scorrere della vita di tutti i giorni. Basta un’uscita di scuola, un funerale o semplicemente il ritorno a casa dei lavoratori che la Città nel suo insieme piomba in un ingorgo gigantesco più e più volte al giorno. Non chiediamo che vengano prese misure particolarmente eccezionali. Non vogliamo inutili semafori o ingannevoli e costosissimi autovelox con telecamere e tutti gli annessi e connessi. Pretendiamo, innanzitutto come cittadini esausti di subire tutti gli svantaggi della metropoli incasinata senza ricavarne nessun beneficio, che venga realizzato un serio Progetto Viabilità che definendo innanzitutto direzioni, sensi unici ed aree di sosta renda la città più ordinata e percorribile, sempre e ad ogni ora. E in attesa di redigere e realizzare un Programma comunque complesso, chiediamo che sia finalmente garantito un minimo di controllo da parte delle autorità preposte in tutti quei luoghi dove normalmente e quotidianamente il traffico si trasforma in caos terrificante. E se il personale addetto è insufficiente si provveda con ogni mezzo ad implementare rapidamente l’organico. Così com’è non è più possibile andare avanti e tollerare altri ritardi che oltretutto aggravano il già precario equilibrio urbano incidendo profondamente anche su quel delicato meccanismo chiamato ‘legalità’ . Ci viene, infine un’altra idea – conclude Diana – nel bene e nel male Casal di Principe ha dato i natali ad uomini d’una certa rilevanza, per tutti basti ricordare l’olimpionico Angelo Scalzone ed il partigiano Francesco detto il Napoletano nato ad Albanova nel 1911 e morto per mano dei Tedeschi sui monti della Lunigiana (tra Lucca e Carrara) nel 1944. E’ mai possibile che si sono dedicate strade ad emeriti sconosciuti e per i nostri grandi casalesi non s’è trovato nemmeno un mozzone di via? Una Civiltà si misura in primo luogo dalla sua capacità di valorizzare la propria stessa memoria storica”.

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