Ogni anno si ripete il fenomeno dell’abbandono di animali

di Antonio Taglialatela

 Il fenomeno dell’abbandono di animali domestici è sempre in crescita, soprattutto nella settimana di ferragosto durante la quale vengono lasciati al loro destino moltissimi cani e gatti.

Ma non solo: in alcune regioni sono stati recuperati degli animali esotici, quali pitoni, iguana, e pappagalli di varie specie. Un abbandono che rappresenta, nella maggior parte dei casi, anche la fine della loro vita. Un gran numero di animali viene investito da autovetture: circa l’85% muore dopo almeno 15-20 giorni dal momento in cui sono lasciati soli o senza protezione o sostentamento. Gli addetti dei canili municipali ne trovano ogni anno almeno un migliaio morti per strada. La difficoltà più grande è dimostrare il fenomeno dell’abbandono volontario. Ogni anno i canili individuano in media circa cinquecento cani “tatuati”, ovvero il cui proprietario può essere identificato attraverso un codice applicato sulla coscia o sull’orecchio dell’animale. Quando ciò avviene il canile comunica il ritrovamento al legittimo proprietario. Se entro un mese il padrone non viene a prenderlo gli viene applicata una contravvenzione di un milione di vecchie lire. Una domanda che viene spontanea: è più animale l’uomo, o uno stesso animale? Eppure, se non si può portare in vacanza con se il proprio fido esistono pensioni per animali dove il costo medio è dai 7 a i 22 euro al giorno, a seconda della qualità dell’accoglienza. Il mondo turistico ha capito che esiste un mercato composto da proprietari di cani e altri animali. Ma va ricordato che esistono anche stabilimenti balneari in Italia dove è sufficiente portare con sé la certificazione sanitaria del proprio cane e pagare un biglietto d’ingresso per trascorrere una giornata di relax in compagnia del proprio “fido”.

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