Scalera (Verdi) invita alla moderazione Antonio Roano

di Redazione

Verdi CASERTA. Riceviamo e pubblichiamo la mail inviataci da Carlo Scalera, responsabile provinciale dei Verdi, che invita alla moderazione Antonio Roano, segretario cittadino del Sole che Ride di San Nicola la Strada.

Antonio RoanoIn questi giorni ho paragonato Antonio Roano a Francesco Caruso. Dice delle cose giuste, ma nel modo sbagliato. Il nostro Roano ha fatto un quadruplo salto mortale sulla stampa dell’11 agosto ’07, quindi, senza rete, e forse in equilibrio sul filo, ma che non ha voluto assolutamente sottrarsi. Il salto senza rete è iniziato, del nostro caro Roano, appena che è entrato a far parte della famiglia dei Verdi per la Pace. Non è passato un giorno che non si è scagliato, con avversione, durezza, con superbia contro chi secondo lui commetteva uno sbaglio, contro chi non era sulla stessa lunghezza d’onda, contro i vertici, contro le istituzioni e perfino contro chi oggi è stato nominato (una persona leale, perbene, comprensibile) per aprire un confronto, in poche parole contro tutti, ma principalmente contro se stesso.

Roano è un grande lavoratore, ma tutto il suo lavoro non è stato mai per il suo utile, ma sempre per gli altri, che secondo me molte volte lo hanno manovrato e strumentalizzato, lasciandolo oggi da solo in un ferragosto infuocato. Infatti all’interno del partito è stato sempre all’opposizione e sempre con la minoranza distruttiva, che oggi si trova felicemente sulle spiagge. E la dimostrazione di quello che sto dicendo, Roano lo ha dichiarato, in piena caloria, sulla stampa dell’11 agosto scorso, dicendo che: “Continuare le battaglie in cui credo fuori dai partiti, costituendo un’associazione o un movimento. Credo che al momento nessun partito casertano vecchio o nuovo che sia meriti realmente la fiducia dei cittadini, nessuno che si sia battuto per la gente”. Affermando certe non verità ha rinnegato tutto e tutti quei compagni che hanno lottato con lui per la chiusura della discarica Lo Uttaro.

Noi Verdi, caro Antonio, vogliamo che la sinistra continui ad esistere, nel secolo ventunesimo, come forza capace di incidere e di agire per il cambiamento, senza trasformarsi alla pura e nobile testimonianza di gruppi di ardimentosi che, in un angolo, continuano a sventolare le proprie, bandiere, gloriose, variegate, un po’ stracciate. Le identità, se rivendicate in modo esasperato, non costituiscono elementi di arricchimento complessivo, ma divengono ostacoli nei confronti di ogni tentativo di rinnovamento e di crescita e di confronto, cosa che tu non hai mai accettato. O si fa come dici tu o niente. Ti sei scagliato contro l’attuale governo Nazionale, Regionale e Provinciale che ad oggi non hanno ancora dato risposte ai problemi fondamentali che abbiamo di fronte. E per i quali la maggioranza dei cittadini di Terra di Lavoro hanno condannato Berlusconi votando per il centrosinistra.

Bene caro Antonio, oggi serve una svolta, un’iniziativa di sinistra che rilanci la partecipazione popolare e conquisti i punti più avanzati del programma dell’Unione, per evitare che si apra un solco tra la rappresentanza politica, il governo Prodi, Bassolino e De Franciscis e chi li ha eletti.

Noi dobbiamo impegnarci in sette grandi questioni. Quella del lavoro: cioè della sua dignità e sicurezza, con salari e pensioni più giusti, cancellando davvero lo scalone di Maroni e lo sfruttamento delle forme “atipiche”, e con la salvaguardia del contratto nazionale come primario patto di solidarietà tra le lavoratrici e i lavoratori. Quella sociale: cioè il riequilibrio della ricchezza e la conquista del diritto al reddito e all’abitare. Quella dei diritti civili e della laicità dello Stato: fine delle discriminazioni contro gay, lesbiche e trans, leggi sulle unioni civili, misure che intacchino il potere del patriarcato. Vogliamo anche che siano cancellate le leggi contro la libertà, come quella sul carcere per gli spinelli. Quindi, la cittadinanza: pienezza di diritti per i migranti, rapida approvazione della legge di superamento della Bossi-Fini, chiusura dei Cpt. La pace: taglio delle spese militari, non vogliamo la base a Vicenza, vogliamo vedere una via d’uscita dall’Afghanistan, vogliamo che l’Italia si opponga allo scudo stellare. L’ambiente: ha tanti risvolti, dalla pubblicità dell’acqua alla definizione di nuove basi dello sviluppo, fondate sulla tutela e il rispetto per l’habitat, il territorio e le comunità locali. Per queste ipotesi quali la discarica la Uttaro vanno affrontate con questo paradigma. La legalità democratica: lotta alla camorra e alle sue connessioni con la politica e l’economia. Nessuna di queste richieste è irrealistica o resa impossibile da vincoli esterni alla volontà della maggioranza e del nostro partito provinciale, retto da Enzo Falco, segretario, da tutti noi eletto.

Caro Antonio, da te chiedo solo (un atto di umiltà, mettendo da parte la tua superbia) e dico solo, attenzione: se vogliamo aprire una stagione di mobilitazione la mia, e deve diventare anche la tua, unica preoccupazione è di evitare di aprire ulteriori conflitti all’interno del nostro partito e del centro sinistra. Io vedo una stagione in cui c’è una capacità di proposta riformatrice di una sinistra che sappia anche innovarsi dal punto di vista del suo linguaggio, sappia modernizzarsi, sappia fare delle proposte, sappia rappresentare quei bisogni che classicamente una certa economia non riesce a rappresentare, ma tutto questo deve avvenire senza astio, senza superbia, senza cattiveria, anzi cercando di aiutare chi sta sbagliando e chi si trova al tuo fianco.

Chi è per la pace è sempre contento ed io non ti ho mai visto soddisfatto e ricordati che chi lavora per la pace ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili.

CARLO SCALERA
Resp. Prov. Verdi
Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico