Tora e Piccilli perde il primato delle Orme Umane più antiche

di Redazione

OrmeTORA E PICCILLI (Ce). Il record delle orme umane, lasciate tra i 385.000 e i 325.000 anni fa sulle pendici del vulcano di Roccamonfina, finora considerate le più antiche tracce fossili umane conosciute al mondo, è stato battuto dagli archeologi egiziani. Quella che oramai può essere considerata l’orma fossile più antica lasciata da un ominide è stata ritrovata in Egitto, in un luogo desertico situato ad ovest del paese.

Lo ha confermato il Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, massimo responsabile delle antichità del paese arabo, il mitico Zahi Hawass, spesse volte intervistato dalle televisioni italiane e famoso per il cappellone alla Indiana Jones. L’orma potrebbe risalire a circa due milioni di anni fa. Di gran lunga più antica di quelle ritrovate nella primavera del 2002 da Adolfo Panarello, studioso di storia locale, assieme al suo collega Marco de Angelis, impresse sulla superficie di una colata piroclastica, su un pendio in località Foresta nel Comune di Tora e Piccilli, sulle falde del vulcano di Roccamonfina. Per chi non lo conoscesse ricordiamo che: con una base avente una estensione di circa 450 km quadrati, il vulcano è situato a nord della piana campana, tra i rilievi montuosi di Rocca d’Evandro (Monte Camino), i Monti Aurunci, il Monte Massico e il Monte Maggiore. Alla sua sommità è presente una depressione al cui interno si ergono due cime: Monte S.Croce e Monti Lattani. Ma torniamo al ritrovamento in Egitto. Gli archeologi egiziani hanno ritrovato l’orma, impressa nel fango, mentre esploravano un sito preistorico nell’oasi di Siwa. Gli studiosi hanno dichiarato che useranno la prova del carbonio per determinare l’età esatta del fossile, ma fin d’ora assicurano che sarà superiore a due milioni d’anni. Uno dei collaboratori del prof. Hawass, ha affermato che, basandosi sull’età della roccia nella quale si trova l’orma, la datazione potrebbe superare, perfino, quella del famoso fossile Lucy (oltre tre milioni di anni). Lucy, lo ricordiamo ai non addetti ai lavori, è uno scheletro parziale di un ominide Australopithecus afarensis ritrovato in Etiopia negli anni ‘70.

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