Mugnano, operaio muore sul lavoro. Gabriele invoca maggiore sicurezza

di Redazione

Ancora morti bianche in CampaniaMUGNANO (Napoli). Una nuova “morte bianca” in Campania. A perdere la vita è stato un operaio di 35 anni, Angelo Busiello. La disgrazia è avvenuta a Mugnano, in provincia di Napoli, dove l’uomo stava smontando la copertura di un capannone dismesso ed è precipitato nel vuoto.

Ancora incerta la dinamica dei fatti ma, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l’uomo sarebbe caduto da un’altezza di sei metri. Il fatto è accaduto in via Pietro Nenni, la stessa strada dove ieri notte è morto in un agguato Giuseppe D’Alterio di 57 anni.

Corrado GabrieleSull’ennesima tragedia sul lavoro arriva il commento dell’assessore regionale al lavoro, Corrado Gabriele, che invoca maggiori controlli: “L’ennesima tragedia sul lavoro questa mattina a Mugnano di Napoli, aggiunge un’altra vittima al triste primato delle morti bianche. L’inosservanza delle piú semplici regole di salvaguardia e tutela espone i lavoratori ad un prezzo elevatissimo. Gli infortuni mortali in Campania dall’inizio dell’anno 2007 ad oggi sono 38 e le istituzioni misurano sulla solidarietà espressa ai familiari e nell’impegno profuso in misure di emergenza quanto è vorticosa la mancanza di una radicata cultura del lavoro sicuro. Quello che altrove, nel resto d’ Europa, è un atteggiamento intrinseco del lavoro, la conditio delle imprese grandi e piccole per esistere sul mercato, nel nostro Paese, nonostante le lunghe liste di lutti, appare una conquista difficile e ancora troppo lontana. Le statistiche nazionali dimostrano una recrudescenza del fenomeno proprio nei mesi estivi. Proprio ieri, l’operazione Delfino promossa in Campania dal Ministero del Lavoro e dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Napoli ha denunciato decine di esercizi ed aziende in condizioni di lavoro irregolare. Nonostante l’impegno delle forze politiche ad assicurare un iter veloce per il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sull’aumento del numero dei controlli ispettivi, queste misure sembrano ancora non essere incisive per innescare una preziosa inversione di tendenza. Occorrono piú controlli per fermare la strage”.

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