Cardito, il sindaco Barra arrestato per guida in stato di ebbrezza

di Redazione

Giuseppe Barra, sindaco di CarditoCARDITO (Napoli). Guida in stato di ebbrezza, violenza, minacce, resistenza, ingiurie a Pubblico ufficiale. Queste le accuse contestate al sindaco di Cardito Giuseppe Barra, esponente dell’Udeur, arrestato il giorno di Ferragosto dai Carabinieri della stazione di Minturno.

Il primo cittadino, dopo una nottata trascorsa in camera di sicurezza nella caserma della Compagnia dei Carabinieri di Formia, ieri mattina è stato processato per direttissima presso il Tribunale di Gaeta. Il giudice monocratico Rossana Brancaccio, dopo che i difensori dell’imputato hanno chiesto i termini a difesa, ha convalidato l’arresto, rimettendo in libertà il sindaco Barra ed ha aggiornando la seduta al 19 settembre prossimo. Un Ferragosto movimentato nel sud pontino, preso d’assalto da migliaia di vacanzieri. Tra i turisti c’era anche Giuseppe Barra, il rieletto sindaco di Cardito che aveva deciso di trascorrere una giornata al mare. L’altra sera il primo cittadino, a bordo di una Fiat Panda stava rientrando nella sua città di origine insieme alla moglie e figlia. Ha imboccato la statale 630, che collega Formia a Cassino, centro dove si trova il casello autostradale. Ma giunto all’altezza del Comune di Spigno Saturnia (ultimo Comune della provincia di Latina, confinante con la provincia di Frosinone), l’auto è stata fermata da una pattuglia dei Carabinieri della stazione di Minturno, per uno dei controlli previsti per il Ferragosto. Dopo aver controllato i documenti, i militari hanno sottoposto Giuseppe Barra al test dell’etilometro, che ha fatto rilevare un tasso alcolico superiore al massimo previsto dalla legge. Un test che non lasciava spazio a dubbi di sorta, tanto che i Carabinieri di Minturno (i quali hanno la giurisdizione anche sul territorio del Comune di Spigno Saturnia) hanno disposto il sequestro del veicolo e il ritiro della patente del primo cittadino di Cardito. Un provvedimento che forse ha fatto perdere le staffe all’amministratore che, secondo quanto riferito dagli inquirenti al magistrato, avrebbe opposto resistenza e ingiuriato i Carabinieri, i quali hanno fatto scattare le manette. Il politico veniva trasferito presso la caserma dei Carabinieri di Minturno, dove gli inquirenti gli contestavano i reati, poi comunicati alla dottoressa Raffaella Falcione, magistrato della Procura della Repubblica di Latina. Nel frattempo, nella piazza antistante la caserma di Minturno si ritrovavano colleghi di amministrazione, amici e familiari dell’arrestato, il quale, poi veniva trasferito nella camera di sicurezza della caserma della Compagnia di Formia. Da qui Barra è uscito nella tarda mattinata di ieri, per essere accompagnato presso il nuovo Tribunale di Gaeta, dove si è tenuta l’udienza con rito direttissimo. Gli investigatori hanno ribadito le loro accuse, mentre Giuseppe Barra ha negato di aver minacciato ed ingiuriato i militari. Dopo la richiesta dei termini a difesa da parte dei legali del primo cittadino di Cardito, il giudice monocratico Brancaccio ha aggiornato la seduta al 19 settembre.

“Sono amico di Mastella. Sono il più potente di Napoli. Cose che io non ho mai detto eppure erano scritte sul verbale dei carabinieri. Loro mi hanno trattato come un malvivente ammanettandomi e dandomi un pugno sulla schiena. È vergognoso, andrò fino in fondo”. Passa al contrattacco il sindaco Barra. “Ero andato a Formia – dice – a pranzo ho bevuto una bottiglia di vino, poi mi sono addormentato e ho fatto il bagno. Ho 24 testimoni. Quindi alle 19 mi sono rimesso in auto. Mi hanno fermato mostrandomi la paletta in ritardo, quindi ho fatto retromarcia; sottoposto alla prova dell’etilometro, è risultato che avevo bevuto, mi sembra uno 0,5. Ma ero lucido, questo lo possono testimoniare anche i carabinieri”.

da Il Mattino, venerdì 17.08.07 (di Gianni Ciufo)

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