Ad Aversa spazzini “fai da te”

di Antonio Arduino

Il signor Pasquale Cangiano spazza davanti casa suaAVERSA. “Spazzini fai da te”, ad Aversa ormai è diventato un obbligo. “Non perché in città non esista il servizio di spazzamento che, a dirla tutta, paghiamo fior di quattrini, ma perché vene effettuato in maniera insufficiente e superficiale”.

Il signor Pasquale Cangiano, armato di scopa e paletta, spazza fuori casa suaA pensarla così è Pasquale Cangiano, pensionato, abitante al primo piano di un condominio sito in via Tiziano che ha un ingresso pedonale su via Gemito. Messosi comodo, in canotta, sabato pomeriggio, malgrado il caldissimo e fiaccante sole d’agosto, invece di cercare refrigerio al mare, il pensionato si è armato di scopa e paletta per ripulire i marciapiedi di via Gemito. “Dovevo farlo. Era necessario – spiega – per evitare che la spazzatura faccia da esca a ratti, gatti e cani. Come ho constatato di persona osservando una schiera di scarafaggi volanti uscire dalla fogne le cui caditoie aprono proprio sotto il balcone di casa mia”. Una vista che non è piaciuta al pensionato. Così, avendo già più volte sollecitato personalmente l’intervento degli operatori ecologici, chiedendo direttamente di provvedere all’incaricato di turno del servizio, Cangiano è passato al “fai da te”. “Purtroppo non esiste alternativa, perché – riprende – è vero che in questa strada, al mattino, qualche volta, passa un automezzo provvisto di scope rotanti per spazzare. Ma è inefficace, non rimuove i rifiuti, non pulisce alcunché”. “In primis – spiega – perché va troppo veloce per effettuare un lavoro che richiede precisione e pazienza, poi perché si limita ad ammucchiare ai lati della strada, sul cordolo dei marciapiedi, lasciando allo spazzino il compito di completare l’opera”. “Però qui lo spazzino non si vede praticamente mai. Cosa che vorrei far sapere all’assessore Palmieri visto che è delegato all’ambiente”, aggiunge Cangiano, continuando, con santa pazienza, a ripulire a specchio entrambi i marciapiedi di via Gemito. “Perché –conclude – pulizia e igiene vanno a braccetto e se si vive nello sporco con il caldo che fa potremmo essere vittime di qualche epidemia. Non è vero assessore?”.

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