Tour de France, Davide Cassani fa cacciare Rasmussen

di Redazione
Ciclisti“La mort du Tour”, la morte del Tour. E’ così che recita il titolo di Liberation uno dei più importanti quotidiani francesi. Il tour è morto, e con esso anche la sua credibilità e l’entusiasmo degli appassionati che ormai non riconoscono più in questo sport quella risorsa ricca di valori che aveva fatto del ciclismo uno degli sport più amati al mondo.

RasmussenL’episodio che ha shokkato tutti gli appassionati di ciclismo è stata l’esclusione della maglia gialla, Michael Rasmussen, dal Tour de France. La decisione è stata presa dai dirigenti della Rabobank, squadra di Rasmussen, che, hanno invitato la maglia gialla a ritirarsi per non aver rispettato le regole imposte dalla squadra. L’attuale legge anti-doping prevede la completa reperibilità del ciclista 365 giorni all’anno, invece il 33enne danese avrebbe evitato i controlli antidoping a sorpresa mentendo sul luogo dei suoi allenamenti: se per l’Unione ciclistica internazionale si trovava in Messico in realtà si stava allenando in Italia. Il ciclista sarebbe stato notato dal telecronista RAI, Davide Cassani che non ha esitato ad informare la Rabobank competenti sul luogo in cui Rasmussen effettuava gli allenamenti. La decisione della Rabobank è giunta dopo che la federazione danese aveva escluso il corridore dai Mondiali e dalle Olimpiadi. Oltre all’addio di Michael Rasmussen il ciclismo deve incassare anche un altro brutto colpo: Cristian Moreni atleta della Cofidis è risultato positivo al testosterone esogeno, episodio che ha comportato l’immediata esclusione di tutta la Cofidis dal Tour de France. Ieri, invece, era stato il turno di Alexandre Vinokourov, capitano dell’Astana che, dopo essere stato beccato per una trasfusione sanguigna omologa, è stato costretto ad abbandonare il tour insieme a tutta la squadra. Un vero e proprio colpo di grazia per l’organizzazione del Tour de France che, già l’anno scorso hanno dovuto incassare la mancata assegnazione della maglia gialla a causa della positività del “vincitore” Floyd Landis. Così a quattro giorni dal termine la “Grand Boucle” (che di grande ormai ha ben poco) si ritrova con una classifica completamente rimodellata, la nuova maglia gialla spetta allo spagnolo Alberto Contador della Discovery Channel, che dovrà difendere un vantaggio di 1 minuto e 53 secondi sull’australiano Cadel Evans (Predictor Lotto) e di 2 minuti e 49 secondi sullo statunitense Levi Leipheimer, suo compagno di squadra. Resta solo da chiedersi per quanto altro tempo gli appassionati continueranno a seguire questa grande farsa dove ogni giorno scoppia un nuovo caso di Doping, se nel 1998 i ciclisti scioperavano perchè i media davano troppo luce al caso doping, oggi c’è poco da protestare c’è solo da rifondare uno sport che negli ultimi hanni ha perso la credibilità e quel fascino che da sempre lo aveva contraddistinto.


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