Previti si dimette prima di essere spodestato dalla Camera

di Redazione

Cesare PrevitiROMA. L’onorevole Cesare Previti si è dimesso dalla carica di parlamentare. Dopo quattro legislature passate tra i banchi di Montecitorio e di Palazzo Madama l’esponente di Forza Italia lascia. L’addio alla Camera del deputato azzurro arriva attraverso due lettere lette in Aula dal capogruppo di Forza Italia Elio Vito.

Al suo posto è stato proclamato Angelo Sartori, primo dei non eletti di Forza Italia. Oggi l’Aula della Camera si doveva esprimere sul parere della Giunta per le elezioni che proponeva la decadenza di Previti, il quale ha però preferito lasciare prima della decisione dell’Assemblea. Una mossa d’anticipo, quella di Previti, prima che fosse messa ai voti la sua decadenza da deputato, per effetto della sentenza definitiva di condanna. La richiesta di dimissioni è stata accolta dalla Camera con 462 voti a favore, 66 contrari e 4 astenuti. Erano 532 i presenti in Aula e la maggioranza richiesta era di “soli” 265. L’ex ministro della Difesa è agli arresti domiciliari dopo la conferma, il 13 luglio 2007, da parte della Cassazione della condanna a un anno e sei mesi per la vicenda del Lodo Mondadori, che si pone in continuità alla condanna a sei anni per il caso Imi-Sir. Come pena accessoria è stata decisa l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. “Sono innocente e da innocente sconto una condanna ingiusta e lo faccio nel pieno rispetto della legge ottemperando tutte le regole del mio stato con discrezione ed operosità”, così si difende Previti, nella lettera indirizzata al presidente della Camera Fausto Bertinotti che ha ricordato come “le votazioni riguardanti persona sono sempre effettuate a scrutinio segreto, ossia senza necessità che ne venga avanzata apposita richiesta”, e dopo la votazione Previti dice addio al Parlamento.

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