In calo la raccolta differenziata al Sud

di Redazione

cassonetti per la raccolta differenziataIl rapporto dell’Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici) per il 2006, mostra un’Italia a due velocità: un Nord che nella raccolta differenziata continua a migliorare e un Sud, che, travolto dall’emergenza regredisce.

Sempre di più i rifiuti prodotti, sempre meno quelli che prendono la strada del riciclo dei materiali. Maglia nera, neanche a dirlo, Napoli e la sua area metropolitana. Nel capoluogo partenopeo, infatti, sono poco entusiasmanti i dati della raccolta differenziata. Si è passato dall’8,4 al 7,7 per cento nell’anno appena passato a fronte di un minimo, praticamente inconsistente, calo della produzione di rifiuti solidi urbani negli anni 2004 e 2005 (da 535 a 523 chilogrammi pro capite). La Campania vede un raccolto differenziato di appena 110 grammi pro capite al giorno, risultando tra i fanalini di coda di tutto il Paese. Peggio sembra abbiano fatto – sempre secondo i dati forniti dall’Apat – sola la provincia di Foggia, quella di Catania, Cagliari, Taranto e Messina. L’unica eccezione è rappresentata da alcuni comuni della provincia di Salerno, dove la percentuale di raccolta differenziata arriva anche al 60 per cento. Il procuratore regionale Martucci di Scarfizzi, all’apertura dell’anno giudiziario 2007, ha sottolineato come i cinque capoluoghi di provincia della Campania non abbiano assolutamente rispettato il minimo (35 per cento) di raccolta differenziata. La magistratura contabile del resto ha addirittura citato per danno patrimoniale l’Asia, l’azienda della città di Napoli, incaricata della rimozione e smaltimento dei rifiuti urbani. Il profilo del danno si aggira sui 6 milioni e 700 mila euro.

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