Bassolino era pronto a tornare alla guida del commissariato straordinario

di Redazione

ANtonio BassolinoNAPOLI. Bassolino voleva rientrare, la mediazione di Prodi. Bassolino era pronto a tornare alla guida del commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania. Nelle ultime ore l’ipotesi era rimbalzata da Napoli con insistenza a Palazzo Chigi e a lungo il premier Romano Prodi, il sottosegretario Enrico Letta, il coordinatore dell’unità territoriale di crisi Francesco Boccia, in dialogo con i ministri campani Clemente Mastella, Luigi Nicolais e Alfonso Pecoraro Scanio, e con i vertici nazionali di alcuni partiti, avevano ragionato intorno a questa alternativa «politica» rispetto alla soluzione «tecnica» ….

….. rappresentata dal prefetto Alessandro Pansa, che pure era già decisa e nero su bianco. In favore di Bassolino giocava la considerazione dell’ormai prossima scadenza a fine anno del commissariato e il definitivo passaggio alla gestione ordinaria del ciclo dei rifiuti, che di fatto riconsegnerà nelle mani delle istituzioni locali il nodo della raccolta e dello smaltimento. D’altro canto, lo stesso governatore – con le sue molteplici dichiarazioni di disponibilità espresse anche nel recente passato (dall’incontro Anci con i sindaci al Forum del Mattino) – deve avere favorito il lungo ragionamento a Palazzo Chigi, via via che l’addio di Guido Bertolaso andava sempre di più concretizzando. Non è un caso il fatto che per stilare l’ordinanza riguardante l’avvicendamento Bertolaso-Pansa, la presidenza del Consiglio abbia impiegato ben quattro ore. Romano ProdiE non è un caso se nella nota ufficiale che accompagna l’ordinanza ci sia un importante riferimento al ruolo da protagonista della Regione Campania, frutto di una mediazione tesa a riconoscere all’amministrazione di Santa Lucia un ruolo di sempre maggior peso nelle scelte e nelle iniziative che saranno assunte nelle prossime settimane. Riferisce la nota: «Proprio al fine di favorire un più rapido passaggio all’ordinarietà, questa fase sarà gestita di concerto con la Regione Campania». Già un mese e mezzo fa l’ipotesi di un ritorno di Bassolino al commissariato era stata avanzata a Palazzo Chigi. Era il 18 maggio, la scelta suggerita da Pecoraro Scanio per una discarica a Macchia Soprana in alternativa a quella immaginata dal commissariato a Valle della Masseria aveva messo di fatto Bertolaso alle strette: quello ormai, come avrà a dire di lì a qualche settimana, non sarebbe stato più il suo piano di intervento. Per la seconda volta le dimissioni di Bertolaso erano sul tavolo di Prodi. Fu in quell’occasione che Bassolino e Rosa Iervolino si recarono con tempestività a Roma, per discutere il dopo-Bertolaso. E fu in quelle ore che in seno al Consiglio dei ministri l’ipotesi di Bassolino commissario circolò con forza, non senza l’imprimatur – secondo indiscrezioni – del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il ragionamento era abbastanza semplice: si era al bivio, scegliere la soluzione politica o quella tecnico-istituzionale? Al Capo della protezione civile poteva subentrare un alto dirigente del ministero all’Ambiente: ma con lo scontro di sottofondo tra Bertolaso e Pecoraro Scanio per Palazzo Chigi sarebbe stato come darla vinta al ministro contro il commissario. Intanto la scelta politica per il governatore sembrava la più accreditata, giacché la scadenza del commissariato era alle porte e la Regione – con l’approvazione di una legge, con stanziamenti, con provvedimenti concreti – stava assumendo un ruolo di primo piano verso il ritorno alla gestione ordinaria. Alla fine Bertolaso ci ripensò e l’ipotesi Bassolino sfumò. Oggi Bassolino apprezza la scelta di Pansa, la definisce in «giusta continuità» e assicura collaborazione: «Mancano circa sei mesi al rientro alla gestione ordinaria. Sono mesi decisivi e di grande importanza. Faremo tutto quanto è in nostro potere per ripulire i nostri territori e per costruire un ciclo di gestione integrata moderno ed efficiente».

Il Mattino (CORRADO CASTIGLIONE)

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