Aggrediti da politici dell’opposizione

di Redazione

Oca imbottitaGRAZZANISE. Notte bianca di follia in occasione della sagra degli antichi sapori, appuntamento, giunto alla settima edizione, organizzato dall’Arid guidata da Agata Calandra, moglie del sindaco Enrico Parente. Alla fine restano denunce, tanti veleni e persone refertate in ospedale. Ieri, per l’intera mattinata, Parente ha esposto i fatti, ha elencato quella che, per lui, è una spirale di polemiche e di veleni in crescendo.

Enrico ParenteAi giornalisti racconta la sua versione dei fatti: «All’una e trenta della notte scorsa ci intrattenevamo sotto i gazebo dopo la conclusione delle manifestazioni quando a un certo punto sono passate tre persone: Domenico D’Elena, coordinatore provinciale della Democrazia Cristiana, Antimo Di Stasio, consigliere comunale dell’Italia dei Valori, attualmente in opposizione, accompagnato, da Pasqualino Raimondo. Hanno chiesto di poter assaggiare l’oca imbottita. Ma non ce n’era più. Dopo tre minuti sono tornati. Si è avvicinato D’Elena e ha cominciato a malmenare il capogruppo consiliare di maggioranza Di Fruscia, che ha reagito. Divincolatosi, D’Elena ha cercato di aggredire tutti noi. Mia moglie ne ha fatto le spese mentre Di Stasio brandiva una seggiola contro Di Fruscia. Sono intervenuti in molti per fermarlo». Parente, oltre alle intemperanze del figlio di D’Elena, racconta anche che alla moglie e alla figlia in ospedale sono stati refertati dai due ai sette giorni di prognosi. Sull’altro versante se D’Elena preferisce non commentare l’accaduto, Antimo Di Stasio, invece, si ritiene vittima dell’episodio e dice che in ospedale gli hanno refertato quattro giorni di prognosi. Peraltro, il consigliere dell’Italia dei Valori che ha sporto denuncia ai carabinieri di Grazzanise, come del resto ha fatto la presidente dell’Arid, racconta che di Fruscia e D’Elena erano venuti a contatto e che «lo stesso Di Fruscia si trovava addosso a D’Elena e lo stava soffocando. Da qui la decisione di intervenire per calmare gli animi». Quel gesto, per Di Stasio è stato interpretato male dai presenti che «mi hanno colpito». Di Stasio dice anche che il sindaco l’ha accusato, davanti ai carabinieri, «di aver causato la rissa e colpito i suoi familiari». Insomma una brutta storia destinata ad avere strascichi.

Il Mattino (GIAMMICHELE ABBATE)

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