Rapinatori catturati dopo il colpo

di Redazione

CarabinieriCASALUCE. Noncurante degli arresti domiciliari si era avventurato in una rapina ai danni di un autoricambi di Casaluce col suo complice. Ma è stato bloccato sulla via di fuga da un’autoradio dei carabinieri di Teverola in via Plebiscito, dove gli uomini dell’Arma stavano svolgendo un servizio speciale di prevenzione crimini.

La vettura dei militari ha incrociato lo scooter innescando un inseguimento da brividi. Così, Luis Antonio Corvino di ventitre anni e il suo complice, Gianluca De Filippo di vent’anni, sottoposto in precedenza a foglio di via obbligatorio dal comune di Casaluce, entrambi di Casal Di Principe, sono stati catturati, arrestati e trasportati presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere venerdì sera. Poco prima avevano puntato una pistola alla tempia del gestore di un autoricambi in via Circumvallazione, M. M. di quarantatre anni, intimandogli la consegna dell’incasso; poi erano fuggiti a bordo di un ciclomotore con targa modificata, rubata nel giugno scorso ad uno scooter delle Poste Italiane di Aversa. Anche il due ruote era stato rubato ad Ercolano. Cinquecento euro: questa la refurtiva intascata dai due recidi venerdì, recuperata dai carabinieri, assieme alla pistola illegalmente detenuta, e subito restituita ai legittimi proprietari. Le indagini, ora, sono appena iniziate. I carabinieri, infatti, stanno cercando di scoprire se i due sono stati gli autori di altri eventi criminosi accaduti negli ultimi tempi nell’agro aversano e denunciati alle forze dell’ordine. Si tratta in prevalenza di rapine commesse quasi mai sul territorio di appartenenza, Casal Di Principe, di solito franco da questo tipo di attacchi commessi solo su ordine del clan egemone. I due giovani, violando gli arresti domiciliari e il foglio di via emesso dalla Questura, potrebbero essere i componenti del duo «con forte accento casalese» descritto da alcuni commercianti rapinati ad Aversa, Casaluce, Teverola e nei paesi atellani. Punti vendita, alimentari e tabacchini sono le mete privilegiate di bande di rapinatori armati. Quando la minaccia non soffia dai paesi della provincia napoletana, ben collegata grazie all’asse mediano con l’agro, può succedere che l’ondata di gruppi di rapinatori con maturata esperienza, possa venire proprio da dentro la zona aversana, come un tradimento.

Il Mattino (MARILÙ MUSTO)

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