La villa comunale in preda al degrado

di Antonio Taglialatela

una siringa nella villa comunaleCARINARO. Se il brigadiere dei carabinieri Armando Sepe, medaglia d’argento al valor civile, fosse ancora in vita, molto probabilmente farebbe richiesta al Comune di revocare l’intitolazione della villa comunale a suo nome, visto lo stato vergognoso in cui versa.

Sabato mattina, contattati dal signor Alfredo Lucariello, presidente cittadino di Alleanza Nazionale, ci siamo recati nel parco pubblico situato lungo via Petrarca. Cumuli di rifiuti, tra i quali alcuni bruciati che creano un lezzo insopportabile; rischio di venire attaccati dalle pulci, per via della mancata disinfettazione periodica; siringhe usate da tossicodipendenti sparse tra le aiuole; giostrine inagibili, danneggiate dall’usura e dall’inesistente di manutenzione, in particolare ci sono i “tunnel” di legno dove i bambini dovrebbero divertirsi che, oltre ad essere pericolosi perché hanno spaccature all’interno, e pertanto ci si può facilmente ferire, sono diventate il punto di riposo di extracomunitari ubriachi che vanno a dormirci dentro e anche ad urinare. Ma non solo i

bambini sono vittime di tale situazione, anche gli anziani, abituali frequentatori del parco, che avrebbero il sacrosanto diritto di trascorrere il tempo libero in piena tranquillità. Purtroppo, non è così. Ci sono tre campi di bocce, due di recente costruzione in preda alla sporcizia; se ci si gioca c’è il rischio, come dicevamo, di prendere le pulci. L’altro campo, il più vecchio, è ormai adibito a discarica di fogliame e rifiuti, che vengono bruciati ogni giorno emanando diossina in quello che dovrebbe rappresentare il “polmone verde” del paese. Poi c’è il “salotto coperto” adiacente al campo di bocce, dove è inutile avvicinarsi: sedie e tavoli in pietra vengono ribaltati spesso a terra di sera dai soliti ragazzini indisciplinati (alcuni arredi sono rotti o spariti) ma soprattutto è sporco dovunque. E non è finita qui. Gli anziani devono stare attenti anche a intrattenersi seduti sulle panchine perché possono essere investiti da qualche pallonata lanciata dai ragazzini che giocano a calcio sui prati, dove menomale che c’è scritto “non calpestare”. Ancora: c’è il bagno pubblico, per il quale furono spesi anni fa circa 15 milioni delle vecchie lire, e che non è mai stato aperto: sta lì, tipo “monumento”, non si sa a che cosa. E, a proposito di monumenti, quello intitolato al carabiniere Sepe si è trasformato in una “bacheca” dove i ragazzini scrivono dediche con bombolette spray. Tutto ciò è dovuto principalmente alla mancanza di pulizia e sorveglianza all’interno della struttura, che è recintata, ma dove si può entrare in qualsiasi momento della giornata. Il parco ha due entrate, una dal parcheggio-area mercato, che viene chiusa, l’altra dal lato del monumento alla Madonna, che invece è sempre aperta. Addirittura, per motivi che ai cittadini interesserebbe sapere, il cancello su quel lato è stato “saldato” con una sbarra di ferro, per consentire di avere sempre un varco per accedere alla villa. La cittadinanza, dunque, invoca provvedimenti urgenti da parte dell’amministrazione comunale.

GUARDA LE FOTO (clicca x ingrandire)

rifiuti nel campo di bocce rifiuti bruciati vicino al campo di bocce una siringa tra le erbacce
un'altra siringa tra le erbacce il monumento a Sepe imbrattato il bagno pubblico mai aperto
il una delle giostrine con un supporto staccato il cancello

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