Appello di Tessitore: una sedia job in ogni spiaggia

di Redazione

Antonio TessitoreVILLA LITERNO (Caserta).Non chiedo una vita normale ma toccare di nuovo l’acqua del mare”. Una richiesta che è quasi un appello quella di Antonio Tessitore, giovane di Villa Literno che da 4 anni convive con la Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia neurodegenerativa che lo ha colpito alle mani e che progressivamente ha intaccato buona parte del suo corpo.

Antonio, come tanti altri malati nelle sue condizioni, è costretto a servirsi della sedia a rotelle per gli spostamenti superiori a pochi metri. Una condizione che non gli permette di avvicinarsi all’acqua del mare. A questo punto entra in scena la Neatech, società napoletana produttrice di “Job”, che una volta tanto non vuol dire “lavoro” ma è un acronimo tutto partenopeo per “jamme o bagno”: andiamo a fare il bagno. Job è una sorta di sedia a rotelle, con ruote gonfiabili che galleggiano sull’acqua. Quindi non solo è utilizzabile sulla sabbia ma po’ persino portare in acqua il passeggero. Una vera e propria manna dal cielo per tutti coloro che, come Antonio, non hanno la possibilità di camminare on le proprie gambe. Job è utilizzabile sia in spiaggia sia nelle piscine. Antonio, consigliere generale dell’associazione Luca Coscioni, ha provato Job e ne è rimasto entusiasta: “sarebbe bello se gli stabilimenti balneari della Campania si dotassero di questo prodotto, come è già avvenuto sulla costiera romagnola, per dare la possibilità a tante persone nelle mie condizioni di riassaporare il piacere di essere sfiorati dall’acqua del mare”. Una proposta che ha un significato molto profondo. Antonio ha già un Job per sé ma si preoccupa anche di tutti gli altri. “Penso soprattutto ai bambini-spiega Antonio- sono loro che mi danno la forza. Non voglio che nel futuro si trovino a dover affrontare le stesse difficoltà che vivo io quotidianamente”. Da lunedì, Antonio sarà a Colonia, in Germania, per sottoporsi ad un nuovo impianto di cellule staminali.

Tessitore sul job

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