I Giovani e la Rivoluzione del dialogo

di Redazione

Municipio di AversaAVERSA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta ai giovani politici aversani inviataci dall’avvocato Luigi Massa, Coordinatore per la Regione Campania dell’Associazione “DyalogUE Italia”.

Appena concluso l’ultimo valzer elettorale, sono stato decisamente colpito dall’enorme partecipazione di nuove leve candidatesi alla gestione della cosa pubblica nella nostra Città. Una partecipazione sorprendente che mi ha personalmente interrogato sui motivi di fondo che hanno spinto una tale mole di ventenni e trentenni a sottoporre ed esporre i loro volti, il loro entusiasmo, le loro convinzioni, le loro capacità e – mi si lasci dire – anche i loro sogni al voto. Ammetto che, all’inizio, ho riservato ai miei tantissimi coetanei che si “immergevano” nelle liste elettorali uno sguardo sospettoso e tendenzialmente critico. Forse, mio malgrado, sono inconsapevolmente caduto nella trappola dell’invidia intergenerazionale. Quell’invidia che serpeggia tra noi giovani più di quanto siamo disposti ad ammettere, facendoci guardare con fastidio e dispetto all’impegno altrui e minando alla base qualsivoglia ipotesi di patto ideale tra chi dovrebbe condividere identici desideri di “rivalsa” verso la soffocante gerontocrazia che occupa ogni spazio della vita istituzionale. Ebbene, faccio ammenda ed autocritica. Evviva i giovani, dunque! Evviva tutti quei DyalogUE Italiaventenni e trentenni che decidano di cimentarsi nell’agone politico, sottoponendosi al giudizio democratico, senza sponsor e registi più o meno occulti alle spalle che li strumentalizzino e li mortifichino! Evviva i giovani che decidano di “metterci la faccia”, senza cercare facili scorciatoie, ma impegnandosi quotidianamente per guadagnare esperienza, consenso e prospettive! Evviva qualunque esponente delle nuove generazioni che intenda offrire il proprio contributo di entusiasmo, energia, passione ed altruismo! Evviva ogni nuova leva che, in questa sfida di generosità, decida di rimboccarsi le maniche, bandendo ogni forma di pessimismo e di rassegnazione. Evviva il giovane che, eletto o meno, vorrà continuare a dare corpo e concretezza alla speranza di cambiamento nelle fila e dalle fila di qualsivoglia partito, associazione, circolo o comitato, non dimenticando mai che, se vera rivoluzione sarà, sarà nella capacità e nella voglia di dialogare con gli altri giovani, ovunque impegnati. Un dialogo rispettoso, profondo, continuo tra i giovani impegnati in politica, infatti, creerebbe le condizioni di un’onda d’urto positiva e costruttiva che, al suo passaggio, travolgerebbe il vecchio sistema di potere e tutti i suoi esponenti, lasciando in piedi solo il meglio delle nostre istituzioni. Questa “rivoluzione del dialogo” riuscirebbe – credo – a sgretolare dal di dentro i pilastri su cui ancora si regge la vecchia politica, così affamata e bisognosa di contrapposizioni, divisioni e pregiudizi per sopravvivere. Si pensi a cosa sarebbe la nostra Città, se le parti riuscissero a parlarsi e confrontarsi con serenità e rispetto; se, pur da prospettive giustamente diverse, i protagonisti della politica fossero aperti all’ascolto delle ragioni altrui; se, per il bene dei cittadini, i nostri amministratori si dimostrassero disponibili ad una considerazione delle questioni e dei problemi scevra da ogni strumentalizzazione, chiusura ideologica o interesse partigiano! Il nostro Paese, la nostra Italia, la nostra Città hanno oggi più che mai bisogno che i giovani sappiano farsi carico di un simile cambiamento; che i giovani sappiano assumersi responsabilmente la loro parte davanti a questo audace progetto di riforma della politica; che i giovani sappiano intessere tra loro una rete di dialogo tanto salda e forte da operare in modo finalmente efficace e, così, innovare il sistema dal suo interno. Per questo auguro a tutti i miei coetanei, a tutti i giovani di Aversa e dell’intero Agro aversano di crescere in conoscenza e competenza, al fine di dare loro gli strumenti migliori per dedicarsi alla Politica come “Servizio”, puntando sul loro (sul nostro…) inestimabile patrimonio di spontaneità e di generosità nella ricerca di ciò che unisce, nella scelta di ciò che è comune, nella difesa di ciò che è condiviso.

LUIGI MASSA

www.dyalogue.eu

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