Scontro tra auto, muoiono tre amici

di Redazione

tre giovani perdono la vita sulla Aversa-Santa Maria Caputa Vetere, un ferito graveTRENTOLA DUCENTA. Perdono la vita uno studente di 18 anni, un idraulico 24enne e un carpentiere 21enne. Lo schianto tra una Lancia Y e una Lancia Lybra in via Napoli, a Santa Maria Capua Vetere. Grave all’ospedale un sergente dell’Aeronautica di 29 anni, altri tre sono fuori pericolo.

Alfredo Fabozzi

Alfredo Fabozzi

Francesco Fabozzi

Francesco Fabozzi

Massimo Zacaria

Massimo Zacaria

Uno scontro frontale e tre ragazzi perdono la vita. Erano circa le 00.30 della notte tra sabato e domenica quando Massimo Zacaria, di 24 anni, Alfredo Fabozzi, di 21 anni, e Francesco Fabozzi, che di anni il 24 giugno prossimo ne avrebbe compiuti 18, muoiono sulla statale che collega Aversa e Santa Maria Capua Vetere, precisamente nel tratto di via Napoli. I ragazzi erano a bordo di una lancia Y. L’auto, per motivi in via di accertamento, si è schiantata contro un’altra vettura che marciava in senso contrario. Si tratta di una Lancia Lybra, a bordo della quale cerano altri 4 ragazzi, due maschi e due donne, che sono attualmente ricoverati in ospedale. Tre di loro (un giovane di Aversa, e due ragazze di Villa di Briano e di Lusciano) non sono in pericolo di vita, mentre per Raffaele Nicchiniello, di 29 anni, le condizioni sembrano difficili. Il giovane, sergente dell’Aeronautica in servizio a Istriano, provincia di Treviso, in ferie per il ponte del 2 giugno, è in coma farmacologico al Cardarelli di Napoli, dov’è stato trasferito proprio per le sue gravi condizioni. La costola rotta proprio all’altezza del polmone preoccupa, infatti, i medici che gli hanno diagnosticato anche un trauma cranico e facciale. Ma le sue condizioni sono sotto controllo. Lui non sa ancora la sorte che è toccata agli occupanti dell’altra auto: tutti morti. Due di loro sul colpo, mentre il terzo è riuscito a raggiungere l’ospedale civile di Caserta, ma non ha retto più di qualche ora e alle sei di ieri mattina ha chiuso gli occhi per sempre. Francesco non aveva ancora 18 anni, viveva in via Donizzetti, insieme al padre Giuseppe, maresciallo dei Carabinieri in servizio al decimo Battaglione di Napoli, alla madre, Rosa Frongillo e alla sorella di 14 anni. Alfredo invece faceva il carpentiere e viveva con il padre Tommaso, la madre Concetta Montefusco, originaria di Frignano, e la sorella sedicenne, in via Bovaro-viale Capri. Massimo, idraulico, invece viveva in via Calissieri con il padre Giorgio, la madre Teresa Costanzo e il fratello Luciano di 37 anni. Erano amici i tre giovani ed erano usciti insieme per trascorrere il sabato sera in festa. Tutti e tre della zona di Ducenta, tutti e tre compagni anche degli occupanti dell’altra auto. Si, si conoscevano tutti i protagonisti di questa triste storia. Probabilmente qualche volta sono usciti anche insieme e proprio di sabato sera. Ma l’altroieri no. Le loro direzioni erano opposte, viaggiavano in due sensi contrari, ma il fato ha voluto che si incontrassero in un tragico scontro, uno scontro che ha segnato un tragico destino. Ieri la città si è fermata. La divisione tra Trentola e Ducenta, i due paesi, che un tempo erano divisi e continuano comunque ad essere nonostante l’unica amministrazione che li regge, si sono stretti nel dolore per la perdita di tre giovani e nell’angoscia, mista a speranza, per le condizioni di salute degli altri quattro giovani, in particolare per il più grave: Nicchiniello. Raffaele erano era tornato a casa solo per una breve vacanza. Aveva deciso di uscire con tre dei suoi amici e aveva salutato il padre Luigi, ex impiegato comunale in pensione, prima di lasciare la sua abitazione in vico Volpe, a Ducenta. Pensava di ritornarci all’alba forse, ma la sua serata si è conclusa in un letto di ospedale. Le salme arriveranno in paese intorno alle 12, i funerali saranno celebrati da Don Luciano Di Caprio nella chiesa di San Giorgio Martire a Ducenta, alle ore 17. Tutto il paese sarà presente alle esequie.
Tutto il paese piangerà come già ha fatto in passato, i suoi giovani morti sulle strade dell’agro aversano. Dolore e rabbia, ma anche tanto affetto, saranno i sentimenti che riempiranno i cuori di tutti i cittadini di Trentola Ducenta.

Dal Corriere di Caserta, 04.06.07 (di Luisa Conte)

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