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Edilizia e clan: 6 morti ancora senza colpevoli
ORTA DI ATELLA. Una cementificazione selvaggia contro cui in passato si sono opposti anche alcuni esponenti della politica locale. Fino all’inchiesta della magistratura che ha congelato lo sviluppo giudicato disordinato di un territorio che è passato in meno di sei anni da circa 14mila a 20mila abitanti.
Tanto che l’Ente locale chiederà a breve lo status di città proprio per le sue accresciute dimensioni. Uno sviluppo che ha portato case, lavoro, ma anche morte, secondo la Dda di Napoli, che dei sei omicidi verificatisi ad Orta di Atella nel 2006 ne ha fatto un unico faldone. Per ora senza colpevoli. I collaboratori di giustizia non sanno. Le indagini, pure serrate, non hanno portato fino a questo momento a risultati soddisfacenti. Un territorio che mai, prima d’ora, aveva vissuto un anno così pericolosom come quello del 2006. Unica certezza: la guerra di camorra che si è consumata lo scorso anno ad Orta di Atella e che ha lasciato sul campo di battaglia sei morti ammazzati, che ha visto fronteggiarsi tre clan, quello dei Moccia di Afragola, dei Natale di Caivano e il cartello dei casalesi. Giovanni Milone, di Cesa, fiancheggiatore dei casalesi, è stato la vittima eccellente. E’ quanto si legge nella relazione semestrale dei Dipartimento Investigativo Antimafia, che ha presentato la seconda tranche degli studi e dei dati sulla camorra. Ancora troppo poco per scoprire autori, mandanti, ideatori, di un progetto che si cerca ancora di comprendere quanto business illecito ha finora prodotto. Una cifra certamente astronomica.
dal Corriere di Caserta, giovedì 07.06.06
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