Brancaccio sospeso, pronto Villani

di Redazione

Angelo BrancaccioORTA DI ATELLA. Oggi verrà ufficializzata la sospensione di Angelo Branaccio dalla carica di consigliere regionale. E per Adolfo Villani si spalancheranno, di nuovo, le porte del Consiglio Regionale.

Adolfo Villani (foto da comunedipignataro.it)

I provvedimenti sono distinti, ma si susseguiranno a stretto giro. Si inizia questa mattina quando è prevista la presa d’atto, da parte del consiglio regionale, delle comunicazioni del Presidente in ordine al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 maggio scorso, concernente la sospensione dalla carica di consigliere regionale per l’ex sindaco di Orta di Atella. Va ricordato che l’esponente dei Ds è stato arrestato l’8 maggio scorso con l’accusa di estorsione, peculato, falso, abuso d’ufficio, scempio ambientale, corruzione e favoreggiamento. Attualmente è agli arresti domiciliari. Durante la seduta consiliare di oggi verrà approvata anche la deliberazione che riguarda il trattamento economico e che prevede l’attribuzione del 50% dell’indennità di carica per tutto il periodo di sospensione (ai sensi dell’articolo 29 della legge regionale n.13 del 5 giugno 1996). Conclusa questa fase, sarà chiamata ad esprimersi la giunta per le elezioni che avrà il compito di individuare il primo dei non eletti nella lista dei Ds ai fini della sostituzione temporanea. Una constatazione, più che una scelta, che individuerà in Adolfo Villani, attuale vicepresidente della Provincia di Caserta, colui che andrà a sedere in Consiglio Regionale al posto di Brancaccio. La presa d’atto della giunta verrà trasferita al Consiglio che provvederà, durante la prima seduta utile, al “turn over”. Villani resterà in Regione per tutta la durata della misura cautelare cui è sottoposto l’ex sindaco di Orta. La prassi contemplerebbe l’incompatibilità se un vicepresidente della Provincia, qual’è Villani, assumesse l’incarico di consigliere regionale, ma considerata l’incertezza temporale della carica il problema potrebbe essere ridimensionato. Piuttosto, per il vice di De Franciscis si porrebbe una questione di incompatibilità politica se nell’aula napoletana dovesse trovarsi dinanzi a questioni che, in un modo o nell’altro, coinvolgono la Provincia di Caserta. Villani, dunque, torna in Regione, dopo essere stato consigliere regionale nella precedente consiliatura, quando deteneva anche l’incarico di segretario provinciale della Quercia di Terra di Lavoro. Nel 2005, poi, la decisione di ricandidarsi alla Regione ottenendo 13.883 preferenze, contro le 18.818 conquistate da Brancaccio, che per la prima volta guadagnò l’ingresso al parlamentino regionale. L’amarezza di Villani, però, fu ben presto ripagata con l’ingresso nella giunta provinciale in qualità di vicepresidente della provincia e assessore al bilancio. A breve, dovrà dividersi tra Caserta e Napoli.

L’ultimo scontro al Congresso Provinciale tra Brancaccio e Villani. Dopo l’arresto dei fratelli Orsi

L’ultimo scontro, tra Villani e Brancaccio, risale ad un paio di mesi fa. Erano i giorni in cui si stava celebrando il congresso provinciale dei Ds di Caserta. ed erano giorni in cui la tensione interna al partito era alta. I conti di Brancaccio non tornarono e la maggioranza del segretario provinciale, uscente e poi riconfermato, Ubaldo Greco, riuscì ad imporsi grazie all’appoggio del vicepresidente della giunta provinciale Adolfo Villani. Scontri violenti, anche fisici, con l’intervento delle forze dell’ordine, poi rinvii e appelli disperati del segretario regionale all’unità: è stato questo il congresso provinciale della Quercia. Sullo sfondo, l’arresto dei fratelli Orsi che piombò nelle sale del Ciapi come il ferro di una ghigliottina. Fu in quei momenti che si sentì risuonare il tintinnio delle manette e allora qualcuno sbottò dicendo che ben presto sarebbe toccato a Villani entrare in Consiglio Regionale. Il tira e molla sui delegati, le quote rosa, e l’incarico a Greco, segnavano le ultime ore dei lavori congressuali. Brancaccio non era riuscito ad imporre la sua maggioranza e Villani rimase in un angolo a guardare l’evolversi delle cose.

dal Corriere di Caserta, mercoledì 06.06.07 (di Iolanda Chiuchiolo)

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