Studio Sport “straparla” su Napoli

di Redazione

Studio SportAlle ore 13.00 si ripete quotidianamente un rito abbastanza diffuso tra gli appassionati di sport: assistere al “telegiornale sportivo” meno obiettivo di Italia, Studio Sport. Tra i suoi inviati più importanti c’è per esempio un certo Carlo Pellegatti, il quale nelle sue telecronache del Milan dà vita ad uno show delirante, in cui si mischiano i gol di Inzaghi con i versi immemori di Omero.

Inoltre, il telegiornale è stato spesso promotore di alcuni tormentoni come la laidezza dell’ultima Serie A o il fantamercato della scorsa stagione. Quando lo sconosciuto Oliveira fu paragonato all’imprevedibile Ibrahimovic. In genere le Antonio Cassanovittime predilette erano state solitamente i cugini dell’Inter o la Roma, ovvero gli avversari più temibili del Milan. In ogni modo i giornalisti di Italia1, almeno quelli sportivi, non si erano ancora spinti fino alla analisi sociologica e demoantropologica delle città in cui vi sono le società sportive. Almeno sino al servizio di Giampaolo Gherarducci, del 28 giugno 2007, nel quale il giornalista doveva informare sulle novità di mercato della società di Calcio Napoli. Egli ha, invece, espresso idee intrise di stereotipi vetusti e comunque lontane anni luce dallo sport. Il servizio, senza né capo né coda, ha irritato molti tifosi del Napoli. I partenopei non solo, ogni giorno, devono vivere con cumuli di immondizia distesi sulle loro strade, ma se malauguratamente gli capita di vedere Studio Sport sono costretti ad ascoltare frasi decisamente offensive. Gherarducci non ha infatti dubbi nel ritenere che l’unica cosa giusta fatta da De Laurentis in chiave mercato è non aver preso Antonio Cassano, poiché “accumulare avanzi in una città che fa parecchia fatica a smaltire i suoi non sembrava una grande idea”. Il signor Gherarducci conosce così bene la questione rifiuti a Napoli che si permette un

umorismo abbastanza nero, visto che la gente sta morendo per gravi malattie a causa del mancato smaltimento dell’immondizia. Ma gli affondi non finiscono qui, poiché il giornalista non si risparmia e si sente l’Ernesto De Martino del Terzo Millennio. S’avventura in un’analisi antropologica della tifoseria napoletana. “Mal che vada a chi crede che una statuina ogni tanto possa mai sanguinare gli si può dire che Calaiò e Sosa valgono Ronaldo e Inzaghi”. Gherarducci evidenzia una doppia insipienza: la madonnina sanguinante non risiede a Napoli, bensì a Civitavecchia. Nel capoluogo campano ha, invece, vita uno degli eventi popolari e religiosi più importanti d’Europa, lo scioglimento del sangue di San Gennaro. Un rito secolare che attira migliaia di persone da tutto il mondo. Spesso anche i non credenti vengono a Napoli il 19 Settembre per assistere ad un rito popolare ricco di fascino e ancora vivo nel cuore della città. Infine, ricordandosi di lavorare ad un notiziario sportivo ha provato a tracciare le piste del mercato napoletano. Ma anche su questo argomento ha dimostrato una certa imperizia, infatti ha criticato l’operato di Pierpaolo Marino definendolo immobile. Il Napoli avrebbe avuto come fulcro del suo mercato Lacrimini, che il giornalista non si capisce per quale regola fonetica gli trasformi il semplicissimo cognome. Il mercato ufficiale inizia però soltanto a Luglio ed in ogni modo Gherarducci è stato già smentito dai fatti, poiché, appena due giorni dopo, Marino ha portato a Napoli il talentuoso Hamsik, ricercato da mezza Europa. Signor Gherarducci per piacere non si occupi più del Napoli, lei milanese e con una certa antipatia per la città, racconti dei grandi colpi della sua squadra presidenziale: il Milan. Per esempio ci parli di Suazo

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