Strage sull’asfalto: sette morti

di Redazione

IncidenteCASERTA. Dinamiche simili per gli incidenti di sabato notte. Lutto cittadino a Trentola, cordoglio a Caserta e Aversa. Due strade ad alto tasso di pericolosità. Sette morti in poco più di un’ora nel sabato sera più tragico degli ultimi anni, in provincia di Caserta. E tre comunità a lutto, per aver perso in un attimo persone amate e stimate.

IncidenteCome Anna Giaquinto e Guido Lamberti, e tre ragazzi, tre bravi ragazzi di Trentola Ducenta. Il primo incidente a Valle di Maddaloni, un quarto d’ora dopo la mezzanotte. Nello scontro frontale causato dalla Bmw Z4 guidata da Raffaele Coscia, 31 anni, di Maddaloni (che ha perso la vita nello stesso incidente) sono morti Giaquinto, 68 anni, casertana, e il marito Guido Lamberti, suo coetaneo, di Aversa. In citta e ad Aversa la notizia è rimbalzata dopo poche ore: conosciutissima lei, sorella dell’avvocato Vittorio Giaquinto, figlia del primo sindaco del capoluogo dopo la Liberazione; notissimo il marito. La famiglia Lamberti, infatti, è una delle più conosciute e stimate della città normanna. Qui, inoltre, hanno studiato e vivono i tre figli: Lalla, Dante e Serena, la cui figlioletta compiva ieri il primo compleanno. Festa alla quale i nonni non volevano mancare e per questo, sabato sera, dopo una cena in casa di amici, a Valle di Maddaloni, stavano rientrando a casa invece di fermarsi per il weekend, come talvolta facevano, a casa del fratello avvocato, nella campagna di Ruviano. Ad Aversa vivono anche il fratello di Guido, Bruno, docente di materie letterarie presso il locale liceo artistico, già assessore comunale alla cultura e attualmente segretario cittadino dei Democratici di Sinistra, e le due sorelle. Il fratello di Guido Lamberti, Renato, morì in un incidente aereo avvenuto in Germania, alla fine degli anni Ottanta. Allora toccò ai due fratelli superstiti volare fino in Germania per effettuare il riconoscimento e sbrigare le pratiche per il rimpatrio della salma del congiunto. Un quarto d’ora dopo, un’altra tragedia, alle porte di Santa Maria Capua Vetere. Un incidente stradale che ha lasciato tre giovani vittime sull’asfalto ed altri tre ragazzi ricoverati tra Napoli e Aversa in prognosi riservata (solo una donna se l’è cavata con poche escoriazioni e 20 giorni di prognosi).

Massimo Zacaria

Massimo Zacaria

Alfredo Fabozzi

Massimo Zacaria

Francesco Fabozzi

Alfredo Fabozzi

Tutti dell’agro aversano gli sfortunati protagonisti del terribile impatto: i tre giovani rimasti uccisi sono Massimo Zacaria del 1982, Alfredo Fabozzi del 1986 e Francesco Fabozzi (è un caso di omonimia, non è parente dell’altro ragazzo scomparso) del 1989 tutti residenti a Trentola Ducenta che viaggiavano a bordo di una Lancia Y. I quattro ragazzi, nella Lancia Libra, invece, sono originari di Lusciano, Trentola Ducenta, Aversa e Villa di Briano. Tra di loro il più grave è Raffaele Nicchiniello, classe 1978 di Trentola, ricoverato in gravi condizioni al Cardarelli. Massimo Zacaria e il sottoufficiale dell’Aeronautica militare in servizio in Istriano, Raffaele Nicchiniello, erano molto amici. Un destino crudele, il loro che ha salvato l’uno e ucciso l’altro. Nella vettura di Massimo c’erano Alfredo e Francesco: il primo carpentiere residente in via Bovaro, il secondo era uno studente, figlio di un carabiniere in servizio al decimo battaglione di Napoli. La notizia è arrivata ai familiari nel cuore della notte, dopo decine di telefonate senza risposte sui tre cellulari, fatte perché tardavano a rincasare. Ai genitori è toccato il macabro rito del riconoscimento dei corpi. Alle 12 di oggi le salme verranno consegnate ai familiari che raggiungeranno la chiesa di San Giorgio a Ducenta alle 17. Il parroco, Don Luciano Di Caprio, celebrerà la liturgia funebre. Le tre bare saranno l’una accanto all’altra. Il sindaco del paese appena eletto, Nicola Pagano, ha proclamato il lutto cittadino. Annullate le due feste, previste in calendario per ieri e domani che dovevano festeggiare la vincita delle elezioni. In vista del corteo, al quale parteciperà tutto il paese, è stata mobilitata la protezione civile. Il luogo dello scontro frontale tra la Y e la Libra, purtroppo, non è nuovo a questo tipo di episodi. La dinamica dell’impatto tra le autovetture conferma l’alta pericolosità di via Napoli, nel rione Sant’Andrea de’ Lagni che, a metà strada tra il centro abitato e il bivio che porta ad Aversa o al nuovo Penitenziario nei pressi dell’impianto Cdr, di notte diventa di una pericolosità indescrivibile a causa di un dosso. Un dosso che, per chi proviene da Santa Maria Capua Vetere, impedisce di far comprendere a chi è alla guida se c’è un’altra macchina in arrivo nel senso di marcia opposto. Tentare un sorpasso in quel preciso punto rischia di far scontrare frontalmente due automezzi. E non è la prima volta che per un’imprudenza si registrano tragici episodi. Alcuni mesi fa, poco dopo le 13 di un sabato, perse la vita Giorgio Lubrano, un giovane magistrato, in servizio al Tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere, sposato da poche settimane e prossimo a trasferirsi a Palmi, assieme alla moglie, pure lei magistrato e attualmente in servizio alla sede distaccata di Aversa. E oggi, a Frignano, anche i funerali di Armando Di Filippo, 20 anni, la settima vittima della strage di sabato notte, morto schiantandosi contro un palo dell’illuminazione pubblica, a Casaluce. Era solo a bordo di una moto, non indossava il casco.

MARILÙ MUSTO – IVAN MAZZOLETTI (Il Mattino)

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