Referendum elettorale, servono 240.000 firme in un mese

di Redazione

ReferendumDuecentoquarantamila firme e trentatre giorni di tempo residuo. Sono questi i numeri che mancano all’approvazione del referendum sulla legge elettorale. I promotori lamentano la censura attuata dei media sulla raccolta firme, colpevoli di non dare risalto al Referendum Day lanciato per oggi e per domani. Giovanni Guzzetta e Mario Segni spiegano all’ANSA: “Il referendum e’ a rischio, cosi’ non ce la facciamo”.

Oltre alla latitanza dei media si lamenta anche il silenzio trasversale della classe politica, che di fronte alla possibilità di referendum preferisce tacere per evitare lacerazioni all’interno dei due schieramenti.

Se il comitato promotore riuscisse ad ottenere le restanti 240.000 firme, l’elettorato italiano sarebbe chiamato al voto per due quesiti ( uno valevole per la Camera dei Deputati e uno per il Senato). I quesiti propongono l’abrogazione del collegamento tra le liste e la possibilità di attribuire il premio di maggioranza alla lista vincente. In caso di esito positivo del referendum, la conseguenza è che il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.

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