Unica e Impreco, due flop colossali

di Redazione

il Polo della Moda CARINARO-GRICIGNANO. In risposta al documento reso noto dalla maggioranza consiliare di Carinaro (vedi articolo del 27.05.07) sulle problematiche Polo Tessile “Impreco” e Polo Calzaturiero “Unica”, Luigi Cangiano (del Movimento per la Vera e Nuova Politica) fa le proprie controdeduzioni.

il Polo Calzaturiero Che Unica ed Impre.Co. fossero l’antitesi dell’impresa economica l’avevamo denunciato ben prima che venissero espropriati i terreni su cui oggi sono stati edificati questi due flop dell’economia nostrana. Quando noi denunciavamo questo, gli amministratori del Comune di Carinaro e degli altri Comuni (Gricignano) su cui sono insediati queste due ‘cattedrali dello spreco’, dicevano che eravamo degli ‘stolti’, e che quello era il ‘nuovo modo di fare economia’. In realtà, crediamo che oggi e in un prossimo futuro Unica ed Impreco serviranno a poco o nulla. Unica è servita soltanto a far costruire dei bei capannoni, ed a togliere dai sottoscala numerose fabbriche di scarpe. Assolta questa funzione, oggi alcuni lavoratori possono svolgere la loro attività in un luogo più salubre, ma nessun posto di lavoro è stato creato ex novo, anzi, oggi possiamo dire che molti capannoni sono stati costruiti unicamente per ricavare denaro da ‘riciclare’ in altre attività ben più remunerative di quelle del settore calzaturiero: tutto ovviamente a spese dello Stato, ossia, dei cittadini che pagano le tasse. Cosa dire poi di Impreco? Secondo noi è il più grande scempio ambientale che abbia subito il nostro territorio, dopo la costruzione dell’Indesit, con una piccola differenza: almeno all’Indesit ci andò a lavorare, prima della crisi che poi subì, un numero impressionante di persone, tolti dal lavoro dei campi e catapultati nel nuovo mondo della fabbrica. Per Impreco c’è qualcuno che ha il coraggio di dire che abbia creato posti di lavoro reali? Gli unici posti di lavoro che ha creato Impreco sono quelli legati alla cementificazione selvaggia che hanno subito i nostri territori. Quando poi veniamo a sapere che dietro alla cementificazione ci sono gli amici degli amici di don Antonio Bassolino da Afragola il cerchio si chiude e ci Antonio Bassolinoscontriamo contro un muro di omertà dal quale solo raramente si riesce a carpire qualche notizia. Impreco è sotto inchiesta con indagini della Guardia di Finanza e della Magistratura, oggetto di tali indagini sono anche interessi della famiglia Alois, il cui esponente di spicco è attuale vicesindaco diessino di Caserta. La maggioranza guidata dal sindaco Masi ha al suo interno uomini dello stesso partito, scrivere che loro vigileranno ci fa prima ridere e poi sospettare. La verità è questa: chi con Unica e con Impreco si è arricchito con i soldi dello Stato dovrebbe essere arrestato e messo alla gogna e non continuare a fare affari, leciti o meno che siano. Ci sono personaggi dell’alta economia campana coinvolti nell’affaire Impreco e che ora stanno sperperando quattrini dello Stato in quel di Marcianise con il Polo del Lusso. E’ questa gente che banchetta quotidianamente con Bassolino & Co. ed è questa gente che ci sta letteralmente togliendo dalle tasche ogni nostro più misero quattrino. Sull’area PIP, che il Comune di Carinaro ha deciso di trasferire nell’area industriale ASI, liberando, così si legge letteralmente nel documento, “180mila metri quadrati dalle grinfie di qualche cementificatore di Pip”. Speriamo che questi 180mila metri quadri siano effettivamente liberati da ogni tipo di cementificatore, non vorremmo che la giunta Masi abbia voglia di far costruire all’impazzata, ancora, nuovi appartamenti e villette a schiera, per garantirsi una sicura rielezione plebiscitaria, in tutto dispregio di ogni regola edilizia, così come purtroppo già avvenuto a Carinaro negli ultimi anni, in maniera analoga, seppur in forma minore, di quanto avvenuto nella “brancacciana” Orta di Atella.

di Luigi Cangiano
Movimento per la Vera e Nuova Politica
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