Rifiuti: Un Sindaco senza cittadini

di Redazione

DiscaricaCASERTA. Perché qualcuno dovrebbe preoccuparsi di quel che vogliono i casertani e, in definitiva, di quel che vuole lo stesso Petteruti? NESSUNO ASCOLTA UN AMMINISTRATORE
SORDO ALLE PROTESTE DELLA COMUNITÀ.

Sono passate due settimane dall’invio e non si è vista ancora una risposta alla lettera di lamentele scritta dal sindaco di Caserta al commissario governativo per l’emergenza rifiuti Guido Bertolaso. Anzi ci sono i segni di un crescente malumore del sindaco per il silenzio, nelle parole e nei fatti, di Bertolaso. Petteruti deve essersi reso conto che la sua lettera rischia di fare la stessa fine da lui riservata alle proteste dei cittadini condannati allaGrande Puzza e ai veleni della discarica lo Uttaro. Faccia attenzione il sindaco. Tra poco qualcuno potrebbe dire che anche lui è “strumentalmente aizzato”. Gli starebbe bene. Se non fosse che la beffa da lui ben meritata sarebbe un danno ulteriore per tutti i cittadini. Intanto i rappresentanti istituzionali di altri comuni campani vengono ascoltati in Commissione Ambiente del Senato e riescono a contrattare i termini dell’invasione dei loro territori. Gli altri sindaci condannano i violenti – che a Caserta non ci sono mai stati – ma fanno capire che l’esasperazione ha motivi fondati e da loro condivisi, così ottengono limiti di tempo per l’occupazione, garanzie per le indispensabili bonifiche, e fanno emendare il decreto sull’emergenza. Le loro richieste non è facile insabbiarle, perché appare chiaro che attraverso di loro parla la popolazione. A Caserta invece si ha l’impressione, anche dall’esterno, che le autorità Nicodemo Petteruti locali si siano inchinate a Bertolaso, prendendosi l’incarico di minimizzare,addirittura di provare a rendereoggetto di scherno le legittime rimostranze dei cittadini. A Caserta per i rifiuti “va tutto bene”, la mostruosa discarica lo Uttaro a due passi da quartieri abitati è “a basso impatto ambientale”, possiamo considerarci”un modello”. Queste bugie gli amministratori si sono preoccupati di propagandare. Perché qualcuno dovrebbe ormai preoccuparsi di quel che vogliono i casertani e, in definitiva, di quel che vuole lo stesso Petteruti? Restare cittadini senza un sindaco è sconfortante, ma evidentemente restare un sindaco senza cittadini – come Petteruti ha scelto di fare quando ha deciso su lo Uttaro – toglie alla carica ogni autorevolezza nei confronti di terzi. Della “maggioranza silenziosa”, che ogni tanto viene tirata in ballo, non si può ragionevolmente dire che sia contenta. In ampie zone della città mugugna. Se non ha sentito il dovere civile di partecipare attivamente alla difesa del proprio territorio, è probabile che non senta il bisogno di schierarsi a sostegno del proprio sindaco. Dall’esterno chiunque si può permettere la sgarbatezza di ignorare un sindaco del genere. In città questo non può fare piacere a nessuno, ma è nell’ordine delle cose. A meno che il primo cittadino non la smetta con la sua prosopopea e non decida di comprendere, e fare sue almeno in parte, le ottime ragioni di chi dice no a lo Uttaro. Se qualche illusione poteva esserci che, accettando di fare i primi della classe, i nostri amministratori avrebbero ottenuto tornaconti per il territorio, ormai quest’illusione non può più sussistere. I ringraziamenti per essere stati “bravi” i nostri amministratori, al Comune e alla Provincia, potranno forse farli fruttare in futuro, per invocare favori personalio per carriere politiche di terza e quartafila, dove isignorsì fanno sempre comodo. Ma se non c’èuna svolta, la città e la provincia dall’avvelenamento che loro hanno accettatonon ricaveranno che altri e peggiori avvelenamenti.

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