Il Santuario di Casaluce non può essere abbandonato

di Redazione

Madonna di CasaluceCASALUCE. Il Santuario di Casaluce (Caserta) non può essere abbandonato. Urge decidere restauro e consolidamento – della On. Rosa Suppa (L’Ulivo). A questa interrogazione è stato invitato a rispondere il Ministro per i beni e le attività culturali.

Casaluce Per sapere – premesso che: il Santuario di Santa Maria di Casaluce in provincia di Caserta, già parte di un complesso fortificato di origine normanna sorto intorno all’anno mille, ha una grandissima rilevanza storica ed artistica essendo un importantissimo esempio di arte trecentesca nel 1300. Infatti quella che fu la prima fortezza normanna eretta in Italia ed in tutto il bacino del mediterraneo, venne trasformata in un monastero affidato in seguito all’ordine dei celestini, che ne presero possesso ufficialmente nel 1360, e che, per diversi secoli a venire lo curarono, ampliandolo e abbellendolo con pregiate pitture fiorentine, e dotandolo di un’icona bizantina importantissima;

il Santuario custodisce, infatti, l’icona bizantina del XI sec. di Santa Maria di Casaluce e due idrie che la storia associa alle giare utilizzate da Gesù Cristo per compiere il primo miracolo alle nozze di Cana di Galilea;


la sacra effige della Beata Vergine è meta di numerosissimi pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia, i quali attingono anche l’acqua benedetta dalle idrie;

il ciclo pittorico degli affreschi trecenteschi della cappella detta «delle sette porte» attribuiti alla scuola di Giotto, è attualmente incompleto, perché parte degli affreschi sono stati asportati per essere restaurati a Napoli presso il museo di San Martino (una parte è stata a lungo esposta nella Cappella del Maschio Angioino) e mai riportati al loro luogo di origine;

questo importantissimo monumento, di fatto abbandonato da anni ad un inesorabile deterioramento, giace ad oggi in gravissime condizioni, a causa dei danni che il tempo, l’incuria, le numerose, ingiustificate manomissioni distruzioni e sottrazioni hanno provocato;

Casaluce si trova comunque in zona di alto degrado e pertanto il restauro del Santuario potrebbe significare anche la volontà di recuperare un’intera area di antichissime origini ma da troppo tempo abbandonata a se stessa;

la Sovrintendenza di Caserta ha messo in campo alcuni interventi, che però si sono rivelati frammentari e incompleti, a causa della cronica insufficienza dei fondi;

la Presidenza del Consiglio dei ministri con nota del 30 novembre 2006 prot. Di.C:A:/11881/II-4.9.3, pur esprimendo parere favorevole alle richieste di intervento, comunicava al parroco del Santuario la mancanza di fondi;

vani sono risultati i numerosissimi tentativi del parroco e di molti cittadini perché fossero reperiti fondi:

se il Ministro non ritenga di dover adottare misure efficaci volte ad assicurare a questo complesso monumentale finalmente la giusta attenzione, predisponendo un adeguato piano volto al ripristino, al restauro e al consolidamento del Santuario di Casaluce, al fine di evitare che un tale patrimonio storico artistico e culturale subisca dei danni irreparabili.

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