Scandalo Rifiuti: interpellanza del Senatore Giulio Marini

di Redazione

TribunaleCASTELVOLTURNO. Scandalo Rifiuti: notificati avvisi di garanzia a Giuseppe Valente e a tre complici. Questo accadeva lo scorso mese di maggio a seguito di intense indagini dei carabinieri della stazione di Castelvolturno e coordinate dal pm della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Donato Ceglie.

Emessi quattro avvisi di garanzia ai danni di: Giuseppe Valente, cinquantasettenne di Mondragone, in qualità di rappresentante del consorzio intercomunale per i rifiuti, Ce4 e del braccio operativo Egea spa; Isidoro Perrotta, quarantacinquenne di Caserta, quale coordinatore tecnico e dipendente del Ce4-Egea spa; Sebastiano Izzo, quarantaseienne di Calvi Risorta, in qualità di coordinatore tecnico e dipendente del Ce4-Egea spa; Raffaele Sarnataro, quarantanovenne di Napoli, quale amministratore unico della So.Ge.Ri. spa. I reati si riferiscono al periodo che va dal gennaio del 2001 al luglio 2007. Nello specifico i suddetti sono accusati di aver gestito non in conformazione delle vigenti leggi sull’ambiente, le due discariche presenti in località Bortolotto a Castelvolturno: quella “So.Ge.Ri” e quella “Bortolotto”. Il consorzio Ce4-Egea spa e la società che gestiva le discariche – gestione che ha inizio il dieci gennaio del 2002 – con più atti eseguiti, perpetuavano un disegno criminoso per il quale eludevano le disposizioni di legge riguardanti la gestione delle discariche dei rifiuti. Proprio a causa di tali responsabilità, i sopraelencati hanno causato un grave disastro al ciclo produttivo agricolo e alimentare ( ambientale). In particolare il percolato prodotto dai rifiuti non veniva raccolto, ma sparso nei terreni circostanti non adibiti a discarica, al punto da causare un disastro ambientale per il quale i suddetti sono stati raggiunti dall’avviso di garanzia. Nuova tegola giudiziaria per Valente, che con l’inizio dello scandalo rifiuti era stato travolto da accuse gravissime quali legami con la camorra, truffa ai danni dello Stato, corruzione, affare dei rifiuti gestito con la malavita, pagando una tangente ai La Torre di Mondragone, insieme ai fratelli Orsi, Claudio De Biasio e altre cinque persone. Questi i fatti noti alla cronaca di un mese fa, oggi il sentore di Forza Italia Marini Giulio presenta una interpellanza verso il Ministro della Giustizia e dell’Interno propriosu questa vicenda, si legge:

“con ordinanza RGNR n. 49946, del 26 marzo 2007, emessa dal Tribunale di Napoli, sezione del giudice per le indagini preliminari (Ufficio XII), a firma del Gip dott. Alessandro Buccino Grimaldi, ha portato all’applicazione di misure cautelari nei confronti di Salvatore Andreozzi, Claudio De Biasio, Michele Orsi, Sergio Orsi, Elisa Flora Orsi, Vittorio Parrella, Giovanni Romano, Giovanni Trapani, Giuseppe Valente, Augusto La Torre, Salvatore Orabona, Giuseppe Frugnoli, Giacomo Frugnoli, Vincenzo Filoso, Geannro Sorrentino, Giuseppe Diana, Francesco Bidognetti, Luigi Guida, Nicola Alfiero; limitatamente a Claudio De Biasio (quale direttore del Consorzio Ce/4), Michele Orsi Giulio Marini(nel ruolo di amministratore di fatto della Eco4 S.p.A., della Flora Ambiente s.r.l., della ditta Parrella, della Enterprais s.r.l., della “Ambiente e territorio s.r.l.”), Sergio Orsi e Elisa Flora Orsi (quale amministratore formale della Flora Ambiente s.r.l.), Vittorio Parrella (quale amministratore formale della ditta omonima), Giovanni Trapani, (quale amministratore formale della Enterprais s.r.l.) Giuseppe Valente, (quale presidente p.t. del consorzio Ce/4 e amministratore della “IMP.RE.GE.CO. ARL”) – Le imputazioni fanno riferimento ai delitti di cui agli artt. 110, 112 n. 1) e 4), 81 cpv., 640 cpv. n. 1), 61 n. 7), n. 9) del Codice penale, e 7 della legge 203/1991;le ditte sopra citate sono tutte società impegnate nel settore ambiente nelle province di Napoli e Caserta; il Consorzio denominato CE/4, con sede legale a Sessa Aurunca (Caserta), con finalità statutarie nella raccolta e smaltimento dei rifiuti, è costituito da 20 Comuni della provincia di Caserta e la società ECO/4 S.p.A. è una società mista a prevalente capitale pubblico del CE/4; atteso che:la vicenda giudiziaria si sviluppa in un ambito territoriale, quello campano, e in un contesto temporale interessato da una particolare emergenza nel settore dello smaltimento e della raccolta dei rifiuti solidi urbani; la gravità della situazione ha portato il Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania, dott. Guido Bertolaso, a paventare la richiesta di intervento da parte dell’esercito; gli interessi delle organizzazioni malavitose operanti sul territorio in oggetto si sono concentrati in modo precipuo su attività riconducibili alla filiera dei rifiuti, il livello di crisi raggiunto e gli intrecci economico-malavitosi hanno portato all’istituzione della speciale Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti; il perdurare di tale emergenza ambientale potrebbe comportare gravi rischi per la salute dei cittadini, come ampiamente e recentemente denunciato dall’Oms;

considerato che:

per quanto riportato in alcuni stralci di intercettazioni ambientali che la Direzione distrettuale antimafia presso il Tribunale di Napoli ha fin qui raccolto, e dalle stesse considerazioni che gli inquirenti traggono da esse, e dagli intrecci accertati tra le società che operano nel settore dello smaltimento dei rifiuti e i giornalisti emerge un quadro di assoluta gravità;

considerato che:

come accertato dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli, Direzione distrettuale antimafia, attraverso intercettazioni ambientali e interrogatori, sono in essere pericolose connessioni tra le attività criminose in oggetto e società editrici e singoli giornalisti;

tale intreccio sta determinando un clima di pressioni e di intimidazioni nei confronti dei magistrati inquirenti, tale da compromettere la continuità dell’operato della magistratura, si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza del livello di interconnessione tra gli ambienti criminali e quelli economico-editoriali in essere sul territorio in oggetto;

se siano a conoscenza delle gravi pressioni poste in essere sui magistrati che operano sul fronte dello smaltimento dei rifiuti, pressioni che hanno indotto alcuni di essi a chiedere il trasferimento.

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