Nomina in consiglio, critiche dall’opposizione

di Redazione

Gennaro Melillo, nuovo presidente del consiglio comunaleTEVEROLA. Riunione consiliare dai toni piuttosto concitati quella svoltasi giovedì sera a Teverola. Particolarmente attesa la nomina del presidente del consiglio comunale, figura assente dallo scorso gennaio, e finora impropriamente sostituita dal consigliere anziano Maurizio Di Chiara.

Nicola Caputo, capogruppo dell'opposizioneDopo un primo tentativo di elezione fallito, per il mancato raggiungimento del numero di voti, Gennaro Melillo, ex assessore ai lavori pubblici, con una seconda votazione, è stato designato presidente del consesso. “Quanto accaduto è assurdo: il sindaco è costretto a controllare le schede dei suoi consiglieri pur di salvaguardare la maggioranza”, ha commentato il consigliere regionale Nicola Caputo, esponente del gruppo “Teverola libera”. “La maggioranza, nonostante voglia offrire una parvenza di normalità, manifesta chiaramente forti segnali di disgregazione e di tensione”, ha aggiunto l’esponente della minoranza, Renato Cocchiaro. Dopo mesi di silenzio, finalmente assegnate le deleghe ai neo assessori. A Salvatore Barbato, è andata la delega alla pubblica istruzione e ai servizi sociali della legge regionale 328/2000; a Dario Di Matteo, l’ambiente; a Nicola Caserta gli Affari generali; a Nicola Picone l’assistenza sociale. Resta confermata la nomina di vicesindaco per Carmine Tana. Dopo aver votato per l’istituzione della Consulta ambientale e per l’elezione di Francesco Caputo come presidente della commissione Controlli attività, e dopo l’entrata di Giovanni Improta (che si è dichiarato indipendente), successore del dimissionario Gennaro Caserta, il consiglio ha focalizzato l’attenzione sul Prg. La revoca della nomina del commissario ad acta, Martino Avella, Renato Cocchiaro, consigliere di opposizioneincaricato di redigere lo strumento urbanistico, ha fatto molto discutere. La questione dell’illegittimità del piano era stata sollevata, a più livelli, dal consigliere regionale Nicola Caputo. “L’avevamo detto che l’adozione del Prg era illegittima in quanto deliberata da un organo (il commissario ad acta) decaduto secondo la normativa vigente. Quella del Prg è una delibera che non doveva essere assolutamente pubblicata sul Burc, per evitare inutili aggravi di spese alle casse comunali, ma soprattutto per evitare confusione e false illusioni. La delibera con la quale adesso sono state approvate le linee programmatiche del Puc, è soltanto un modo per cercare di mantenere in vita le promesse ai cittadini teverolesi. Ma prima che il Puc diventi realtà passeranno ancora tanti anni”, ha osservato Caputo, che ha concluso: “Qui si continua a prendere in giro la popolazione di Teverola. E perseverare costituisce sicuramente una grave mancanza di rispetto nei confronti di cittadini, che hanno il diritto di un paese normale. E sarebbe il caso che si cominciasse a puntare davvero, e non solo in maniera fittizia, sulla sostenibilità e sulla crescita, inserendosi nell’ottica di una strategia globale, così come prevedono i piani territoriali regionale e provinciale”.

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